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Catania, arrestato l’uomo accusato dell’omicidio di un barista: è un clandestino. Una ferita al cuore di una comunità

Era già noto agli agenti

Catania, arrestato l’uomo accusato dell’omicidio di un barista: è un clandestino. Una ferita al cuore di una comunità

Cronaca - di Gabriele Caramelli - 31 Maggio 2025 alle 14:48

In arresto il 37enne straniero dello Zimbabwe che ieri pomeriggio, a Catania, ha accoltellato e ucciso un 31enne che lavorava in una famosa pasticceria di piazza Mancini. Le forze dell’ordine sono intervenuti dopo aver appreso la segnalazione di un giovane ferito da svariate coltellate e steso a terra in una pozza di sangue. Dopo l’arrivo degli agenti, i dipendenti e i clienti del bar hanno dato conto che l’aggressore fosse un parcheggiatore abusivo extracomunitario. L’uomo zimbabwese girava spesso in quella zona della città, tanto che gli stessi poliziotti lo conoscevano, avendolo fermato e sanzionato più volte. Era anche stato arrestato, in altre due occasioni, per resistenza a pubblico ufficiale.

Le dinamiche dell’arresto del 37enne clandestino che ha ucciso il giovane pasticcere

Il 37enne straniero è stato bloccato tra Via Alcide de Gasperi e Via Ruotolo mentre scappava, con ancora sia i vestiti che le mani sporchi di sangue. Dopo essere stato sottoposto al fermo e alla perquisizione, l’uomo è stato condotto in questura. «Durante le fasi dell’arresto, e successivamente presso la Squadra Volanti, il 37enne ha proferito frasi sconnesse e senza senso. Arrivando a pronunciare il nome della vittima farneticando», hanno raccontato gli investigatori della Polizia. Un carabiniere fuori servizio, che aveva visto le ultime fasi dell’aggressione, ha trovato e consegnato alla Polizia l’arma del delitto: si tratta di un grande coltello da cucina sporco anch’esso di sangue.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, anche grazie all’analisi delle immagini della videosorveglianza e alle ricostruzioni degli inquirenti al lavoro sul caso, la vittima aveva appena terminato il turno di lavoro e si era incamminata verso la macchina parcheggiata nella discesa che arriva fino al porticciolo di Ognina. Non appena il ragazzo è arrivato a metà del tragitto, il parcheggiatore extracomunitario gli si è messo davanti e qualche secondo dopo avrebbe iniziato a sferrare alcuni fendenti, mentre il 31enne cercava invano di proteggersi.

La vittima era inizialmente riuscita a scappare dallo straniero verso il bar in cui lavorava

Sebbene avesse riportato delle ferite gravissime, il ragazzo aggredito sarebbe inizialmente riuscito a scappare in direzione del bar in cui lavorava per chiedere soccorso. Intanto, il presunto assassino fuggiva verso Via Messina. In quel momento, davanti alla pasticceria sostava un’ambulanza che ha soccorso il ragazzo, per poi trasportarlo all’ospedale Cannizzaro, dove non molto tempo dopo il giovane è morto nonostante i tentativi di salvataggio dei medici. Secondo i colleghi del 31enne ucciso, la vittima conosceva bene il suo aggressore, al quale tutti offrivano spesso da mangiare. Ora per lo straniero è scattato l’arresto in flagranza per omicidio. Intanto, il pm  ha disposto il soggiorno in carcere per l’indagato, in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip, che si terrà nei prossimi giorni.

Carrà, Lega: «Un abbraccio alla famiglia, dobbiamo difendere la sicurezza»

«A Catania, un ragazzo di 31 anni, lavoratore e padre di una bambina di 4 mesi è stato preso a coltellate da un parcheggiatore abusivo, straniero, senza permesso di soggiorno, con precedenti, e più volte arrestato per resistenza a pubblico ufficiale». A denunciare l’accaduto in una nota è stato il deputato della Lega Anastasio Carrà, che ha poi aggiunto: «Una tragedia, una morte agghiacciante che ci addolora e ci ricorda quanto sia essenziale continuare a lavorare, così come sta facendo la Lega, per non lasciare soli i nostri cittadini. E per garantire maggiori tutele alle nostre forze dell’ordine, che ringraziamo per il loro intervento e il loro lavoro quotidiano».

«Di fronte al tema delicato della sicurezza – sottolinea Carrà – e al dovere di impedire che il  finto buonismo di certa sinistra e l’accoglienza indiscriminata senza alcun controllo finiscano per produrre emergenze nelle nostre città, che poi sfociano in drammi simili, non ci possono essere dubbi». L’esponente ha poi concluso porgendo il suo cordoglio alla famiglia: «Un abbraccio alla famiglia di questa giovane vita spezzata, ai suoi cari, a chi continuerà a volergli bene portandolo nel cuore». Tributando, infine, un pensiero rivolto «all’intera comunità sconvolta da questa morte».

 

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di Gabriele Caramelli - 31 Maggio 2025