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«Elly, ma che dici?!». L’ultima sparata di Schlein sul viaggio di Meloni negli Usa è tutta da ridere. O da piangere…

Sempre più nel pallone

«Elly, ma che dici?!». L’ultima sparata di Schlein sul viaggio di Meloni negli Usa è tutta da ridere. O da piangere…

La missione del premier da Trump fa perdere la bussola alla sinistra: c'è chi fa finta di non capire la "benedizione" Ue e chi accusa il governo di «resa», ma la segretaria dem supera tutti tirando in ballo il caso Almasri

Politica - di Federica Parbuoni - 15 Aprile 2025 alle 14:43

Sinistra completamente nel pallone alla vigilia del viaggio di Giorgia Meloni negli Usa. Incuranti della conferma arrivata ieri da Bruxelles dei costanti contatti con Ursula von der Leyen in vista della missione, da quelle parti continuano a sostenere come un disco rotto che «non abbiamo ancora capito se Giorgia Meloni parlerà con Trump dei dossier italiani o se parlerà anche a nome dell’Europa», a paventare una «resa», a sostenere che Meloni andrebbe a «prendere nuove istruzioni».

Sinistra sempre più nel pallone per il viaggio di Meloni negli Usa

I copyright sono nell’ordine di Francesco Boccia, Nicola Fratoianni e Giuseppe Conte. M, per quanto lunari possano apparire le loro dichiarazioni, c’è stato chi è riuscito a fare di meglio. L’ineffabile Elly Schlein, infatti, rispondendo a una domanda a margine di un evento a Roma, ha detto di augurarsi che sull’aereo di Meloni di ritorno dagli Usa «non ci sia un altro torturatore libico da riportare a casa sua».

«Ma che dici, Elly?!»: la segretaria dem «ne spara un’altra delle sue»

«Mentre Giorgia Meloni è pronta a difendere gli interessi nazionali ed europei volando in Usa, Elly Schlein ne spara un’altra delle sue. Ma che dici, Elly?!», ha scritto il capodelegazione di FdI al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, commentando sui propri social la sgangherata frase della segretaria dem e corredando il tutto con la faccetta dell’uomo che si mette una mano in fronte e quella che si sbellica dalle risate. Per il ministro agli Affari europei, Tommaso Foti, poi, siamo di fronte a un classico caso da «favola della volpe e l’uva». «Molto spesso alcune reazioni sono determinate più da sentimenti di invidia che da ragionamenti razionali», ha sottolineato il ministro, ospite della trasmissione di Rai Radio1 Ping Pong, parlando anche delle critiche di qualche giorno fa da parte del governo francese.

Un viaggio che «è parte di una strategia coordinata con la Commissione europea»

A ricordare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che «la visita di Giorgia Meloni da Donald Trump è parte di una strategia coordinata con la Commissione europea, che infatti l’ha apprezzata e definita strettamente allineata» è stato poi il deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, ospite di Agorà su Rai3. «Non è un’iniziativa estemporanea, ma un’azione politica consapevole che difende gli interessi italiani all’interno di un quadro europeo e atlantico», ha aggiunto l’esponente azzurro, sottolineando inoltre che «c’è una direzione chiara, c’è compattezza, e il governo dimostra di avere piena consapevolezza del ruolo dell’Italia nello scacchiere internazionale». A questo punto quasi una banalità, ma a sinistra sembrano non capire – o non voler capire – anche le cose più ovvie.

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di Federica Parbuoni - 15 Aprile 2025