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Kiev considera “molto pragmatica” la proposta di Meloni sull’articolo 5 della Nato

Pensare fuori dagli schemi

Kiev guarda all’Italia: «Da Meloni proposta molto pragmatica. Abbiamo preso contatto con Roma»

L'Ucraina ha fatto sapere di aver accolto con grande interesse l'idea lanciata da Meloni di estendere l'articolo 5 della Nato che potrebbe fornire garanzie di sicurezza a lungo termine

Politica - di Federica Parbuoni - 7 Marzo 2025 alle 18:09

Kiev ha fatto sapere di aver chiesto all’Italia maggiori dettagli sulla proposta avanzata da Giorgia Meloni di estendere l’articolo 5 della Nato all’Ucraina, pur senza un suo ingresso nell’Alleanza che la Russia considera una «linea rossa» non valicabile. Si tratta di una soluzione «molto pragmatica», ha detto il vice primo ministro Olha Stefanishyna, intervenendo alla tv ucraina.

Kiev: «Da Meloni proposta molto pragmatica»

Il governo italiano ragiona intorno a questa idea già da qualche tempo e Meloni l’ha messa formalmente sul tavolo delle discussioni durante il vertice di Londra di domenica. Ieri l’ha rilanciata anche da Bruxelles, dove si è riunito il Consiglio europeo straordinario su Ucraina e difesa europea. «Accogliamo con favore questa dichiarazione come parte della discussione sulla fornitura all’Ucraina di garanzie di sicurezza a lungo termine e sulle garanzie di sicurezza e pace in generale», ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tykhyi, in un briefing a Kiev, rivelando che «per quanto riguarda questa proposta, siamo in contatto con i nostri colleghi italiani per chiarirne i dettagli».

Una «soluzione duratura» per la sicurezza dell’Ucraina

«Bisogna provare a pensare un po’ fuori dagli schemi, pensare un in modo creativo. Credo che il tema dell’articolo 5 della Nato sia il tema più efficace di tutti, che può voler dire anche non ingresso nella Nato», aveva spiegato Meloni a Londra. «Sulle truppe europee sono molto molto perplessa, non lo considero efficace. Escludo che possano essere inviati soldati italiani. Meglio pensare a soluzioni più durature. Estendere l’articolo 5 della Nato sarebbe una soluzione duratura», ha ribadito ieri a Bruxelles.

Cosa dice l’articolo 5

L’articolo 5 della Nato prevede che se un membro viene attaccato è come se tutta la Nato venisse attaccata. «Le parti convengono – recita l’articolo – che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale».

Un modo per dire che «l’Ucraina non può essere attaccata»

L’estensione dell’articolo 5 della Nato all’Ucraina potrebbe avvenire tramite un accordo tra le parti, senza la necessità di modificare i trattati. Il suo scopo sarebbe quello di fornire quell’effetto di deterrenza necessario per garantire la sicurezza dell’Ucraina senza la drammatizzazione e il rischio escalation insito in proposte come quella francese di fornire un “ombrello nucleare”. «Estendere le garanzie di sicurezza ha solamente il vantaggio di dire che l’Ucraina non può essere attaccata», ha spiegato qualche settimana fa anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari.

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di Federica Parbuoni - 7 Marzo 2025