Stupro a Perugia, l’appuntamento in chat, un drink (drogato?) e la violenza in un vicolo: caccia a uno straniero irreperibile
L’appuntamento su una chat di incontri, l’aperitivo (sospetto) in un bar nel centro cittadino, poi l’orrore dello stupro che rivive nel racconto della vittima agli inquirenti e riecheggia quello vissuto tante volte nelle denunce di un numero infinito di donne finite nelle grinfie di aguzzini spietati e determinati a portare a termine l’odioso abuso, a dispetto di qualunque supplica e dell’impossibilità delle vittime a reagire o semplicemente a opporsi. Quest’ultima storia arriva da Perugia, dove una ventenne del posto ha denunciato la violenza sessuale di cui sarebbe stata vittima una decina di giorni fa in centro città, nella zona di Corso Garibaldi.
Stupro a Perugia, l’incontro tra vittima e aguzzino fissato su una chat di incontri
Secondo il racconto fatto agli inquirenti la ragazza, nel pomeriggio di sabato 19, si sarebbe incontrata in un locale con un 25enne conosciuto attraverso una app di incontri. La giovane ha spiegato di essersi sentita poco bene dopo un aperitivo consumato insieme, e di temere per questo di essere stata drogata. Messa in condizioni di non poter reagire, e quindi di essere stata violentata dal ragazzo che l’avrebbe trascinata in un vicolo in quel momento deserto dove nessuno l’avrebbe sentita urlare e chiedere aiuto. Le indagini in corso da parte della squadra mobile stanno cercando di appurare le informazioni ottenuti e di riscontrarne gli elementi.
L’appuntamento, il drink e poi l’orrore dell’aggressione in un vicolo isolato
Dunque, si comincia da quell’appuntamento in chat, e dall’orribile abuso che ne è seguito. Un copione che torna a ripetersi, drammaticamente uguale a se stesso e a tutte le repliche che la cronaca è costretta a registrare quasi quotidianamente. Stavolta l’aggressione sessuale si è consumata in pieno centro a Perugia, alcuni giorni fa. In questo caso la vittima è una studentessa universitaria che ha denunciato di essere stata drogata e violentata da un ragazzo conosciuto su Tinder, verosimilmente straniero. L’aggressore non è stato ancora rintracciato poiché, come apprende il Corriere della Sera, subito dopo l’accaduto si sarebbe affrettato a cancellare il proprio account dall’app di incontri.
Stupro a Perugia, dalle chiacchiere al bar all’orrore della violenza in strada
Un incontro programmato, come tanti che ormai sembrano dettare le modalità di conoscenza fra giovani digitalmente evoluti e disinibiti. I due si scambiano qualche messaggio sulla nota piattaforma di dating, nulla lascia prevedere il peggio. Poi l’appuntamento al bar, quattro chiacchiere, un drink. Ma è dopo la consumazione e quell’approccio inziale che tutta la situazione cambia registro, virando inesorabilmente in un epilogo violento, drammatico. Un esito che tra gli altri Il giornale ricostruisce in questi termini: «Secondo il racconto messo a verbale dalla vittima in sede di denuncia, si sono avviati verso il centralissimo corso Garibaldi, una strada adiacente all’università per stranieri. A quel punto, il ragazzo avrebbe condotto la studentessa in un vicolo cieco, costringendola a subire un rapporto sessuale. Lei ha tentato invano di divincolarsi, gridando aiuto. Nonostante le urla, nessuno sarebbe intervenuto per soccorrerla».
La vittima sotto choc confida tutto alle amiche che l’accompagnano in ospedale
Sulle prime la ragazza, ferita e scioccata per quanto subito all’improvviso, avrebbe provato a mettere a tacere dolore e indignazione. Poi però, il giorno seguente, dopo aver confidato l’accaduto alle amiche, si è lasciata accompagna re in ospedale per gli accertamenti medici che, a quanto risulta, avrebbero confermato la violenza sessuale. Subito dopo, come da protocollo nei casi di stupro, è scattata la segnalazione alle forze dell’Ordine. E la denuncia.
Stupro a Perugia, il sospetto del legale della vittima: qualche stupefacente nel gin tonic della ragazza?
A cui ora si aggiunge il sospetto dell’avvocato della vittima, che il legale ha esplicitato al Corriere della sera, spiegando: «Lui con la scusa di prendere le cannucce è andato a prendere il drink al bancone ed è forse in questa fase che ha messo qualche stupefacente nel gin tonic della ragazza. Dopo il drink al tavolo e una mezzora di conversazione l’ha condotta in corso Garibaldi, una stradina adiacente all’università per stranieri”. Non è escluso, insomma, almeno secondo il difensore della giovane, che l’aggressore possa aver drogato la vittima con qualche sostanza stupefacente nel drink poi consumato al tavolo…