
Cani, dog sitter nella bufera: bassotto restituito in un’urna e la morte improvvisa del retriver della deputata FdI. E non solo (video)
Sos cani, dal randagio ustionato con olio bollente a Salerno, alla dog sitter sotto accusa per una serie di morti sospette (e non solo): fioccano le denunce per il misterioso decesso di un bassotto, cremato a insaputa della proprietaria e restituito in cenere dentro un’urna. E la fine improvvisa del golden retriver della deputata di FdI che non si dà pace e annuncia di voler andare fino in fondo…
Sos cani e dog sitter sotto accusa: una ferocia senza fine
La cronaca purtroppo rilancia un inquietante recrudescenza di un fenomeno che quotidianamente sconcerta la sensibilità dell’opinione pubblica e alza l’asticella dell’orrore agito sugli animali in spregio di qualunque sensibilità umana prima ancora che animalista. Le ultime due storie che giornali e siti rimandano in tutta la loro sconvolgente crudezza investono – seppur con esiti diversi ahinoi – le vite di cani sfortunati: il primo, è un randagio che a Salerno è rimasto ustionato dopo che qualcuno ha pensato di buttargli addosso dell’olio bollente, nonostante il cagnetto fosse conosciuto e ben voluto dalla comunità locale, che da tempo lo vedeva stazionare nei pressi del locale Terminal Bus, dove aveva conquistato l’affetto dei viaggiatori.
Cane ustionato con olio bollente a Salerno: la denuncia dell’Oipa
«Cerchiamo il colpevole di questo crimine! – ha tuonato l’Oipa del Vallo di Diano sui social nelle scorse ore –. Lanciando un accorato appello: «Aiutateci nelle ricerche: un pazzo criminale è a piede libero e potrebbe colpire ancora», concludono gli animalisti che chiedono giustizia per l’amico a quattro zampe, mentre chi ha sensibilità su questi temi è col fiato sospeso per le condizioni del povero cagnolino che da mesi era in attesa di un’adozione. E che attualmente è ricoverato in una clinica veterinaria del posto, dove è amorevolmente accudito.
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Riflettori sulla dog sitter e le morti sospette dei cani che aveva in gestione
La seconda vicenda invece, agghiacciante per l’epilogo drammatico a cui rimanda, riguarda invece una bassottina: Nina, una dolce cagnolina di 11 anni dal manto nero e lucente, che i proprietari avevano dato in gestione a una dog sitter conosciuta, e che se la sono vista restituire al termine dell’affidamento temporaneo in un’urna con le sue ceneri. E tutto senza neanche avvisare in tempo reale la proprietaria –che nel frattempo, sostiene, cercava continuamente, ma senza successo, di parlare con la dog sitter – che il suo cane era morto.
La morte improvvisa dell’amato golden retriver della deputata di FdI
Un caso che ha fatto tornare inquietantemente alla ribalta un’altra morte sospetta, che riguarda un cane affidato alla stessa dog sitter. Per l’esattezza, un golden retriver di sei anni di nome Rey, morto per un colpo di calore. Una vicenda triste e allarmante sconfinata in politica, perché Rey era il cane del compagno dell’onorevole Eliana Longi di Fratelli d’Italia, deputata che ora – alla luce di ulteriori casi analoghi emersi e che coinvolgono sempre la stessa dog sitter – ha richiesto la riapertura delle indagini sulla donna, già coinvolta in una precedente inchiesta.
Il bassotto cremato a insaputa dei proprietari, a morte sospetta del golden retriver e…
Ma procediamo con ordine. Dopo quella del bassotto morto a Villorba di Treviso e fatto cremare all’insaputa della proprietaria, c’è un’altra morte sospetta che induce a puntare i riflettori sulla stessa dog sitter: quella di Rey, golden retriever di sei anni, morto per un colpo di calore. Secondo la ricostruzione riportata da Il Gazzettino, il cane sarebbe stato lasciato in giardino senza acqua, sotto il sole cocente di luglio e una temperatura di oltre 38 gradi. Oltre a questo, sarebbero fioccate, nei giorni scorsi, altre segnalazioni di animali maltrattati e trascurati, tutti affidati alle cure della 30enne di Villorba e restituiti ai loro padroni in pessime condizioni o, addirittura, deceduti.
La deputata Longi: «Se la Procura non lo farà, provvederemo attraverso la commissione parlamentare d’inchiesta»
Ma il cane Rey non era uno sfortunato randagio: era l’amato amico a quattro zampe della deputata Longi e il caso, dunque, ha attirato l’attenzione della politica. Deputata di FdI che, sulla questione personale e dai risvolti giudiziari e politici, ha chiesto la riapertura della precedente inchiesta, quella sulla morte del bassotto, archiviata dal gip di Treviso per l’impossibilità di accertare le cause della morte del cane. E di approfondire sull’eventuale nesso con la condotta dell’indagata. «Se la Procura non lo farà, provvederemo attraverso la commissione parlamentare d’inchiesta», assicura Longi determinata ad andare fino in fondo per evitare i decessi di altre innocenti vittime a quattro zampe.
Non solo morti sospette dei cani: le testimonianze sulla gestione della dog sitter
Non a caso, infatti, dopo il drammatico appello lanciato con il cuore in pezzi dalla padrona della bassottina deceduta – il primo caso incriminato che ha fatto esplodere la vicenda in tutte le sue deflagrazioni possibili – la donna ha cominciato a chiedere ad altre eventuali “vittime” di farsi avanti. E da quel momento, le terstimonianze sono fioccate a profusione. Di piùà: visto il clamore mediatico riscosso dalla vicenda, intorno al caso della dog sitter, stanno emergendo nuove testimonianze da parte di proprietari che in passato si sono rivolti a lei. Uno di loro avrebbe denunciato la morte di un bulldog francese deceduto sotto la custodia della donna, e solo poche settimane prima del bassotto. Altri, pur avendo ritrovati i loro cani vivi, segnalano di aver ripreso con sé animali traumatizzati, oppure affetti da gravi disturbi intestinali o in evidente stato di denutrizione.