Strage di Altavilla, massacrò moglie e figli per “scacciare il demonio”: lascia il carcere. È incapace di intendere e volere
Chi pensava che lo choc scatenato dalla strage familiare di Altavilla Milicia non potesse superare il limite raggiunto nell’immediatezza degli eventi, si sbagliava. Oggi, dopo aver appreso che l’uomo che durante un esorcismo, con due complici ha torturato e ucciso due dei suoi tre figli e la moglie, sta per lasciare il carcere e verrà trasferito in una struttura sanitaria che ospita persone affette da patologia psichiatrica. Una risoluzione che riapre una ferita e rilancia sgomento e indignazione mai sopiti, ma che certo non si credeva potessero riemergere con tanto vigore.
Strage familiare di Altavilla Milicia: Barreca dichiarato incapace di intendere e volere, fuori dal carcere
Ma tant’è… L’imbianchino accusato di aver massacrato e ucciso la moglie e i due figli di 16 e 5 anni durante un rito esorcista nella villetta di famiglia ad Altavilla Milicia (Palermo), lascia il carcere. I consulenti nominati dalla Procura di Termini Imerese lo hanno dichiarato incapace di intendere e di volere. Barreca, reo confesso al momento in carcere, verrà trasferito in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Una struttura sanitaria che ospita persone affette da patologia psichiatrica. Ossia: non è imputabile, come ha deciso la perizia psichiatrica del gip di Termini Imerese (Palermo).
Strage di Altavilla, agì per “scacciare il demonio”: l’uomo sarà trasferito in un’apposita struttura
Come tutti ricorderanno – impossibile dimenticare un massacro di tale portata – nel febbraio scorso Barreca ha massacrato la moglie, Antonella Salamone, e i due figli, Kevin di 16 anni ed Emmanuel di 5. Con la complicità, secondo l’accusa, della figlia 17enne. L’uomo a breve verrà trasferito in una apposita struttura, e in attesa di individuare la Rems Barreca verrà ospitato in un centro ritenuto idoneo dal Tribunale di Termini Imerese.
Una perizia che ora potrebbe riservare la stessa sorte anche alla figlia…
Il muratore 54enne, dunque, a detta dei periti incaricati dal Tribunale non era in grado di comprendere cosa stava facendo nel febbraio 2024. Secondo i consulenti ha agito per scacciare il demonio dai corpi delle vittime in preda a un delirio religioso. Una follia costata il sacrificio dei suoi familiari, e una ferocia nell’esecuzione del delitto che proprio per la sua efferatezza e l’irrazionalità del movente che l’avrebbe motivato, per cui già a marzo l’avvocato Giancarlo Barracato aveva chiesto per il suo assistito una perizia psichiatrica.
Una perizia in base alla quale Barreca, attualmente detenuto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, nelle prossime ore verrà trasferito in una struttura sanitaria. Un’esame a cui ora cui potrebbe essere sottoposta anche la figlia 17enne, imputata davanti al gup del tribunale per i minorenni di Palermo Nicola Aiello. E l’asticella dello sconcerto rischia di innalzarsi ancora una volta…