Strage di Altavilla Milicia, la 17enne rivela altri terribili dettagli sulle torture. E arriva l’ok alla sepoltura dei fratelli
Mentre si apprende che saranno seppelliti domani i due fratellini della 17enne uccisi con la mamma nella strage di Altavilla Milicia durante i riti di esorcismo, la sorella e figlia delle vittime torna a parlare. E a rinnovare l’orrore che si è consumato in quella villetta, teatro di uno scempio efferato. La 17enne non solo avrebbe confermato di avere partecipato alla strage familiare in quella casa divenuto la scena di un crimine agghiacciante che ha sconvolto la comunità di Altavilla Milicia (Palermo) e un intero Paese, ma la ragazza scampata a febbraio al massacro dei suoi congiunti, durante l’interrogatorio di oggi, come apprende l’Adnkronos, avrebbe aggiunto anche ulteriori particolari, dando nuovi contributi all’inchiesta.
Strage familiare di Altavilla Milicia: la 17enne scampata all’orrore torna a parlare
L’interrogatorio si è tenuto nell’Istituto di detenzione minorile Malaspina di Palermo. In carcere anche il padre, Giovanni Barreca, e una coppia, Sabrina Fina e Massimo Carandente: insieme avrebbero ordito la strage costata la vita di tre persone. È la seconda volta che la giovane viene sentita dalla Procuratrice dei minori, Claudia Caramanna, alla luce dei riscontri investigativi ottenuti dai Carabinieri nel corso delle indagini. La ragazza già a febbraio, durante il primo interrogatorio, aveva confessato di avere partecipato alle torture e all’omicidio della madre e dei due fratelli, convinta che il demonio fosse entrato in casa.
E nell’interrogatorio rivela altri dettagli sull’orrore compiuto
Era stata lei stessa a confessarlo ai magistrati della Procura dei minori che la seguivano, dopo l’arresto del padre, Giovanni, reo-confesso dei delitti, anche se nel corso degli interrogatori l’uomo non ha mai parlato. La giovane è accusata di omicidio plurimo e occultamento di cadavere. E oggi è tornata a ricostruire, tessera per tessera, il mosaico di violenza, sangue e morte che ha spezzato tre giovani vite con una ferocia indicibile e un disprezzo per la vita umana e per quegli affetti davvero difficile da comprendere e metabolizzare.
La 17enne conferma la partecipazione allo scempio e aggiunge altri particolari
«Il rito collettivo era iniziato da un mese e coinvolgeva tutta la famiglia Barreca e la coppia formata da Massimo Carandente e Sabrina Fina. Erano tutti preda di un delirio mistico», aveva raccontato il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio a ridosso della strage, tentando di delineare i contorni di qualcosa che sfugge alla possibilità di poter classificato in termini umani. Un compito che il procuratore sta portando avanti tra sgomento e determinazione, insieme alla procuratrice dei minori Claudia Caramanna, coordinando le indagini sulla brutale uccisione di Antonella Salamone e dei suoi due figli Kevin ed Emanuel, di 5 e 15 anni.
La madre presa a colpi di padella. Colpita con l’attizzatoio del camino. Ustionata col phon
«Credo in Dio e nei demoni», avrebbe detto la ragazza alla pm nel primo interrogatorio. L’unica superstite dell’eccidio dunque era stata risparmiata perché avrebbe condiviso il progetto e la realizzazione della strage. La ragazza aveva anche raccontato che per liberare la casa, la madre e il fratellino minore dal diavolo per settimane, insieme a Carandente e Fina, che il padre aveva conosciuto sui social, avevano pregato. Poi, non sortendo risultati, sarebbero passati alle violenze cercando di far uscire satana dai corpi dei familiari con la forza.
L’ok alla sepoltura dei fratellini uccisi
E allora, insieme al padre e ai complici, l’adolescente ha torturato la madre, contraria ad andare avanti. La donna sarebbe stata presa a colpi di padella. Colpita con l’attizzatoio del camino. Ustionata col phon. Particolari agghiaccianti, a cui potrebbero aggiungersi nuovi dettagli quando, dopo Pasqua, saranno risentiti anche Barreca e gli altri due indagati. Intanto, c’è l’ok alla sepoltura nel cimitero di Altavilla Milicia delle salme di Kevin e Emanuel Barreca, i due fratellini uccisi a febbraio nella loro villetta insieme alla madre Antonella Salamone. Le bare erano in deposito perché non c’erano loculi disponibili. Adesso il sindaco Pino Virga ha trovato i posti perché quelle vittime innocenti possano riposare in pace…