
Soccorso rosso delle stelle Usa a Kamala. Dal set ai palchi pop, i vip contro Trump: Di Caprio e Beyoncé solo gli ultimi
Trump, la resistenza di attori e stelle del pop si scatena sempre di più: e sulla scena della campagna elettorale irrompe il soccorso rosso delle star Usa a Kamala Harris. Di Caprio e Beyoncé solo gli ultimi… Del resto, si sa: i tempi stringono, i sondaggi incombono, le armi si affilano, e il contesto si fa sempre più infuocato. La guerra all’ultimo voto per Donald Trump e Kamala Harris diventa sempre più una guerra anche all’ultimo fan. Sì, perché se è vero che la musica è arte, è anche vero che – almeno sulla carta vergata dai sondaggisti – i plotoni degli artisti militanti spostano le masse e possono cambiare le sorti di un’elezione. Specie se le star di cui si discute sono del calibro di quelle americane, da Springsteen a Taylor Swift, passando per Beyoncé.
Certo, come sappiamo bene, l’impegno in politica, non è un’esclusiva americana: come noto anche in Italia molti vip da sempre decidono di esporsi o di schierarsi, complice l’agone politico italiano che, con le sue sorprese e i suoi cambi di scena, finisce giocoforza nella spirale delle tifoserie. Ma torniamo oltreoceano dove, nelle ultime ore, all’elenco delle star schierate a muso duro, spuntano due nomi illustri: la già citata Beyoncé e il sempreverde Leonardo Di Caprio…
Mobilitazione di star del cinema e del pop contro Trump: l’endorsement di Beyoncé e Di Capirio alla Harris
Veniamo alla prima star, di provenienza pop, pronta a schierarsi e ad affilare le corde musicali contro il candidato repubblicano. «È arrivato il momento che il Paese canti una nuova canzone», ha esordito sul palco di Houston Beyoncé, chiedendo esplicitamente agli elettori americani di votare per Kamala Harris alle prossime elezioni del 5 novembre, parlando e cantando nella sua città natale. Da dove, in piena enfasi elettorale, la star ha sentenziato apocalitticamente che «le vecchie note di discordia e disperazione non suonano più». E che «è tempo che l’America canti una nuova canzone. Le nostre voci risuonano in coro per l’unità».
Beyoncé sta con Kamala, l’attacco a Trump: «È tempo che il Paese canti una nuova canzone»
Un endorsement, quello di Beyonce, la cui canzone “Freedom” è stata scelta come inno dalla campagna di Harris, che non lascia margini a dubbi, esitazioni di sorta, o incertezze su quale sia parte per cui la popstar si sia schierata. Certo, non si è esibita sul palco di Houston, affermando di essere presente al comizio non come intrattenitrice o politica, ma come madre. Una mossa strategica abile, che non le ha comunque impedito di scoprire le sue carte e affermare: «Immaginate le nostre figlie crescere, vedere cosa è possibile fare, senza limiti», ha detto, aggiungendo di desiderare un mondo in cui «i miei figli e tutti i nostri figli, abbiano la libertà di controllare i loro corpi, un mondo in cui non siamo divisi». A fans e non fans, e soprattutto agli elettori maturi e consapevoli, l’ardua sentenza…
Di Caprio e l’arma sempreverde della sfida climatica pronta all’uso
Ma Beyonce, come anticipato in apertura, non è l’unica a scendere in palco… oops: sul palco. Insieme a lei, ultimo di una blasonata lista, ecco rispuntare Leonardi DiCaprio: l’ultima celebrità pronta a slatentizzare timori e speranze legate alle elezioni presidenziali imminenti negli Usa. E allora, bando alle ciace, alle sceneggiatura pre-esibizione, e agli infiocchettamenti retorici, la star di Hollywood ha recapitato il suo “pacco” direttamente con un video diffuso sui social in cui l’attore dichiara che candidato repubblicano, Donald Trump, «continua a negare» i fatti e le prove scientifiche alla base del cambiamento climatico. Insomma, l’attore prediletto di Martin Scorsese torna alla carica con un sempreverde del suo repertorio: il catastrofismo apocalittico ecologista.
Di Caprio in un video dichiara: «Voterò Kamal Harris»
Nel video DiCaprio parte dal rilevare, drammaticamente, l’ovvio: ossia che i devastanti uragani che hanno colpito Florida, Georgia e North Carolina sono stati tra i più violenti della storia. «Hanno fatto oltre 100 miliardi di danni, e non vi illudete: questi disastri non naturali sono stati causati – rimarca – dai mutamenti del clima e surriscaldamento globale. Abbiamo bisogno di leader attrezzati per attuare politiche che contribuiscano a salvare il Pianeta, ed è per questo che voterò per Kamala Harris alle elezioni Usa 2024». Insomma, anche se la prende un po’ alla lontana, il succo è sempre lo stesso…