Liguria al voto: per battere Bucci la sinistra punta più su Ranucci che su Orlando
Aperti da stamani alle 7 i seggi per le elezioni regionali in Liguria. Sono 1.341.799 i cittadini chiamati a votare, oggi fino alle 23 e domani dalle 7 alle 15, il nuovo presidente della Regione e i trenta membri dell’assemblea legislativa, dopo le dimissioni dell’ex governatore Giovanni Toti, finito agli arresti domiciliari per quasi tre mesi con l’accusa di corruzione e finanziamento illecito, che hanno portato alla convocazione di elezioni anticipate.
Sinistra terrorizzata dalla rimonta di Bucci
Sull’affluenza alle urne pende l’incognita del maltempo dopo la diramazione di un’allerta arancione per piogge diffuse e temporali. Nove i candidati alla presidenza per una sfida che si riduce a un confronto a due tra l’ex sindaco uscente di Genova Marco Bucci per il centrodestra e l’esponente Pd Andrea Orlando di Pd e M5s. A fare da comprimari gli altri 7 candidati: Alessandro Rosson, Davide Felice, Francesco Toscano, Marco Giuseppe Ferrando, Nicola Rollando, Maria Antonietta Cella, Nicola Morra. Si tratta del primo di tre test locali che potrebbero avere anche ripercussioni nazionali. Dopo la Liguria, infatti, il 17 e il 18 novembre sarà la volta di Emilia Romagna e Umbria.
Nello specifico, il sindaco di Genova ed ex commissario per la ricostruzione del Ponte Morandi, Marco Bucci viene appoggiato da un’ampia coalizione di centrodestra composta da Fratelli D’Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Alternativa Popolare e dalle liste civiche Orgoglio Liguria e Vince Liguria, mentre l’ex ministro dem all’Ambiente, alla Giustizia e al Lavoro, Andrea Orlando è sostenuto da Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Azione, Psi e dalle liste civiche Andrea Orlando Presidente e Liguri a testa alta.
Report e la puntata piazzata a urne aperte sulla Liguria
In una sfida che si annuncia quanto mai aperta, con il sindaco di Genova partito in svantaggio nei sondaggi, ma che ha poi velocemente recuperato il terreno perso, per il centrosinistra potrebbe pesare negativamente la rottura con Italia Viva. Un no all’alleanza arrivato dopo settimane di tensioni e polemiche con il M5s e Avs, in particolare sul sostegno del partito di Matteo Renzi alla giunta di centrodestra del Comune di Genova guidata dalla stesso Bucci, che hanno spinto Giuseppe Conte a decretare la fine del “campo largo”.
La sinistra punta più sull’effetto Report, che a urne aperte domenica sera ha piazzato la messa in onda di “Liguria nostra”, di Luca Chianca in collaborazione con Alessia Marzi, che torna sull’arresto dell’ex presidente della Regione Giovanni Toti, dell’ex presidente dell’autorità portuale Emilio Signorini e di uno dei più importanti terminalisti del porto, Aldo Spinelli. Un terremoto giudiziario che ha portato la Regione Liguria a nuove elezioni. L’inchiesta punta a comprendere i nuovi equilibri politici e i nuovi candidati, ripartendo dalle ultime regionali del 2020. Insomma, a sinistra confidano più in Ranucci che in Orlando.