Crosetto a cuore aperto: “Sempre stato antifascista, Giorgia è una combattente, la Schlein è per bene”
In una lunga intervista sull’inserto di Repubblica, “U”, Guido Crosetto parla a tutto campo di sè, della destra, di Giorgia Meloni, della guerra e del suo percorso politico che nasce al centro, da democristiano, fino a quando arriva l’incrocio con Giorgia Meloni e il battesimo, con lei e Ignazio La Russa, del partito Fratelli d’Italia. A Claudio Sabelli Fioretti il ministro della Difesa ricorda o suoi maestri politici, “persone che si chiamavano Bodrato, Sarti e Goria”.
Crosetto e la nascita di Fratelli d’Italia
Sabelli Fioretti fa notare a Crosetto di aver fondato un partito con Ignazio La Russa, un ex fascista, dice… “No, un ex missino, un convinto democratico, era ed è di un’umanità straordinaria” . Tu lo dici che sei antifascista? “Lo sono sempre stato”. Vannacci: “Più è stato attaccato più ha preso voti. Il mito di Vannacci è stato costruito da Repubblica”. Chi non ti piace a destra? “Perché devo farmi dei nemici?”. Ma ci sono persone che a destra non ti piacciono? “Eh! Molti, ma sono di più quelli ai quali non piaccio io… Ho amici anche tra gli avversari. La Schlein mi pare per bene”.
Poi le domande su Giorgia Meloni: “L’ho conosciuta alla Camera, non certo in discoteca, ra una delle persone più straordinarie con cui fare festa. Adesso non più. Nessuno di noi lo è più”. Quando hai preso in braccio Giorgia davanti a tutti volevi fare l’imitazione di Benigni con Berlinguer? “Glielo dissi anche a lei: oggi ti faccio diventare virale”. Tu l’hai definita “nana malefica”. “La chiamavo sempre così, quella nana malefica è stata in alcuni periodi la mia stalker personale… Lei ha dovuto sempre combattere, sempre difendersi, sempre giustificarsi. Per ogni cosa che ha fatto nella vita le è stato chiesto di chiedere scusa. Aggressioni continue. È logico che il suo modo di difendersi sia molto duro… Io ho vissuto una vita molto più tranquilla, sono stato accettato facilmente, non ho dovuto combattere. E poi sono un uomo… L’Italia è ancora molto maschilista. E aggiungi la difficoltà di arrivare dalla destra del Paese”.