Campo largo, Elly aspetta e spera: “L’avversario è Meloni”. Ma i veti arrivano anche in Emilia Romagna
Il M5S continua a lanciare veti contro Renzi, Renzi continua a lanciare bordate contro il M5S e, dopo la Liguria, avanzano voci di crisi del campo largo anche in Emilia Romagna. Ma Elly Schlein continua a fare finta di niente, ripetendo come un mantra che “il nostro avversario è Giorgia Meloni“. “Non ho perso e non perderò un minuto in più in polemiche con le altre forze alternative alla destra, se la prendiamo dal lato delle cose che vogliamo fare insieme, sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono. Dobbiamo costruire un’alternativa credibile”, ha detto la segretaria dem ieri sera, alla presentazione del suo libro L’imprevista. Un’altra visione del futuro a Milano.
La nuova bordata di Renzi a Conte
Il risveglio però non dev’essere stato dei più lieti. Stamattina esponenti M5S imperversavano su diversi quotidiani rilanciando veti e anatemi contro Renzi, il quale ieri sera, ospite a Lo stato delle cose su Raitre, è tornato a metterci del suo, attaccando nuovamente il M5S per la scelta di votare i consiglieri d’amministrazione Rai. Quella dell’Aventino sul Cda Rai “è stata una scelta di Schlein e del Pd. A me se mi viene chiesto di stare fuori e non prendere poltrone dico va bene, la politica si fa con le idee e non con le poltrone. Altri hanno preferito buttarsi in aula per mezzo scranno, penso sia stato un errore”.
Il veto dei pentastellati: “O noi o lui”
“O M5s o Matteo Renzi”, è stato il diktat perentorio che l’eurodeputato M5S Pasquale Tridico ha affidato a un’intervista a Repubblica. “Penso che un’alleanza con Renzi non la si possa sostenere in alcun caso e credo che neanche Schlein debba allearsi. La tattica recente del leader Iv serve a salvare sé stesso e non a far crescere il centrosinistra”, ha detto Tridico, aggiungendo che “noi non stiamo sparando sugli alleati. Io ho sempre pensato che l’alleanza con il Pd fosse la cosa giusta da fare per sconfiggere le destre”.
La frecciata M5S a Schlein: “Sulla politica estera dem la base non la pensa come il vertice”
Intervistato dal Corriere della Sera, il capogruppo pentastellato alla Camera, Francesco Silvestri, ha detto che “se si insiste nel voler forzare la mano con la presenza di Renzi è chiaro che questo è un problema, anche perché non si comprende come mai il Pd di Schlein sia così legato a Renzi e ai renziani”. “C’è una memoria storica che ci dice chiaramente che fare delle ammucchiate elettorali per vincere significa cadere poco dopo. Specie con un demolitore come Renzi”, ha aggiunto Silvestri, per il quale “il tempo è galantuomo e sono sicuro che il Pd ripenserà le sue posizioni, anche perché sono convinto che sulla politica estera la base del Pd abbia una sensibilità diversa rispetto ad alcune scelte fatte dai vertici”.
Campo largo dei veti anche in Emilia Romagna
E mentre diversi osservatori si convincono sempre di più che le bordate pentastellate a Renzi abbiano in realtà come vero obiettivo proprio Schlein, lo scontro nazionale promette di avere ulteriori ripercussioni sulle imminenti regionali. Dopo il caso Liguria, sembra che anche l’alleanza in Emilia Romagna rischi di esplodere. A darne conto oggi è il Fatto quotidiano, in un articolo in cui riferisce dei tentativi di Schlein di aggirare i veti chiedendo al candidato Michele De Pascale di inserire i renziani nella sua civica. Opzione che sarebbe stata respinta dal sindaco di Ravenna.
E ci si mette pure Bonaccini
Così, la speranza che emerge dal retroscena, è che il M5S dia seguito alla convinzione riferita dal Fatto che “l’Emilia è una cosa diversa”. La foglia di fico è il fatto che qui Iv fa parte della giunta regionale uscente, l’ipotesi in campo è una lista riformista in cui far confluire i renziani. “L’importante – hanno sottolineato finti pentastellate – è che non corrano con il loro simbolo”. Insomma, veti sì, ma cercando di salvare capra e cavoli. Anche perché, è la confidenza di “un big” M5s raccolta dai cronisti Luca De Carolis e Wanda Marra “fuori taccuino”, “in Emilia il candidato del Pd potrebbe vincere anche senza di noi”. Al netto, è ovvio, della guerra intestina che si sta consumando sulla composizione delle liste dentro di dem, con il braccio di ferro tra la segretaria e l’ex governatore ed eterno avversario Stefano Bonaccini.