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Brema, 18enne musulmana apre una gelateria per sole donne: quando la discriminazione è donna

Brema, 18enne musulmana apre una gelateria per sole donne: quando la discriminazione è donna

Cronaca - di Gabriele Caramelli - 17 Ottobre 2024 alle 17:39

Dopo i corsi di nuoto esclusivi per le donne musulmane in Italia, in Germania è arrivata  una gelateria per sole donne. L’idea arriva da una ragazza musulmana 18enne, Sumeja Zumberi, che nella sua attività non accetta persone di sesso maschile. Ha aperto nella città tedesca di Brema, ovviamente nel quartiere multiculturale di Groeplingen. Strano che proprio nei quartieri multiculturali avvengano simili discriminazioni commerciali, si tratterà forse di un corto circuito. L’idea della ragazza sarebbe quella di ricreare un posto per donne laddove i bar vengono prevalentemente frequentati da uomini.

Le convinzioni di Sumeja sulla gelateria per sole donne

“Sono sicura che le donne si sentano più a loro agio qui che altrove”. L’ha detto Sumeja, giovane proprietaria del nuovo locale nella città a nord-ovest della Germania. La giovane ha poi spiegato: “Qui troveranno un posto sicuro soprattutto coloro che hanno avuto brutte esperienze e le mamme che allattano o che vengono con i loro bambini”. Le contraddizioni del locale però esistono eccome: stando a quanto riportato dalla proprietaria, gli uomini potranno comunque entrare nel locale per consumare, ma non dovranno fermarsi dopo aver acquistato il gelato. L’iniziativa suona parecchio come una trovata di marketing all’insegna di un femminismo aleatorio e plausibilmente improntato al solo business.

L’apertura diventa chiusura mentale

Sumeja Zumberi vive in Germania da 30 anni ed avrebbe origini albanesi e kosovare. Il padre lavora nel settore delle assicurazioni mentre la madre aiuta nell’attività. Sembra quindi che la famiglia sia ben integrata nel paese europeo. L’obiettivo della ragazza è quello di creare un hub in cui le donne possano sentirsi a proprio agio, forse ha dimenticato che per includere il genere femminile  non c’è bisogno di dover discriminare quello maschile. Assomiglia tanto ad uno di quei casi estremi in cui la discriminazione è donna.

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di Gabriele Caramelli - 17 Ottobre 2024