Saluti romani e bimbo vestito da balilla a Predappio: il tribunale di Forlì assolve tutti gli imputati
Il tribunale a Forlì ha pronunciato il non luogo a procedere per insussistenza del fatto e ha prosciolto tutti e dodici gli imputati che a Predappio il 30 ottobre 2022 parteciparono alle celebrazioni del centenario della marcia su Roma. Le dodici persone erano accusate di apologia del fascismo, di aver compiuto “manifestazioni usuali del disciolto partito fascista” e, in base a quanto previsto dalla legge Mancino, di aver ostentato emblemi e gesti del partito fascista, inteso come “organizzazione avente scopi di incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e nazionali”.
La sentenza arriva dopo la recente pronuncia delle sezioni unite della Cassazione che ha ridotto l’ambito di punibilità del gesto del saluto romano e di altre esibizioni “nostalgiche”.
A Predappio giunsero in tremila per il centenario della marcia su Roma
Quel giorno, nel paese del Forlivese che ha dato i natali a Benito Mussolini, furono oltre tremila i partecipanti alla manifestazione. In quell’occasione si ripeterono fatti che avvengono in occasione dei raduni, organizzati dall’associazione Arditi d’Italia, anche per gli anniversari della nascita e della morte di Mussolini: saluti romani, rito del “presente” e commemorazioni in costume.
Tra gli imputati c’erano anche i genitori di un ragazzino di 8 anni, “vestito con divisa nera, basco, anfibi, fazzoletto nero al collo, spilla a forma di fascio littorio appuntata al bavero della camicia e un’altra spilla a forma di aquila imperiale appuntata al petto, divisa richiamante chiaramente quella balilla” sta scritto nell’informativa che la Digos ha spedito alla procura e poi diventata oggetto dell’indagine dei pm (ovviamente solo per i genitori del ragazzo, essendo quest’ultimo non imputabile).
Il legale di uno degli imputati: accusa stroncata per totale infondatezza
Soddisfatto l’avvocato Francesco Minutillo, difensore di Mirko Santarelli, tra i responsabili degli Arditi che organizzarono l’evento: “Quel giorno in tremila risposero col saluto romano alla chiamata del ‘rito del presente’ in memoria di Benito Mussolini, sepolto nel cimitero di San Cassiano. L’accusa formulata dalla Procura di Forlì è stata stroncata alla prima udienza per totale infondatezza”. Questa decisione segue quelle di Ravenna e dello stesso Tribunale di Forlì che quest’estate avevano già assolto il saluto romano durante un rito commemorativo. Le motivazioni verranno depositate tra trenta giorni
Finalmente una bella notizia.
I sinistri se ne dovranno fare una ragione.
Lunga vita agli Arditi!