Open Arms, Renzi sfotte i Cinquestelle: “Dove eravate quando Salvini bloccava la nave? Ipocriti”
Renzi sfotte Conte. La questione dell’Open Arms, con la richiesta della condanna a sei anni per Matteo Salvini da parte della Procura di Palermo nel processo in corso in Sicilia, è l’occasione per rinverdire lo scontro tra i Cinquestelle e Matteo Renzi, con il leader di Italia Viva che attacca ad alzo zero i pentastellati, che all’epoca guidavano il governo, e acuisce le sue distanze dal campo largo.
Renzi: “Pentastellati ipocriti sull’Open Arms”
“Salvini fa la stessa cosa con due navi diverse: la Diciotti nel 2018, la Open Arms nel 2019. Io intervengo in parlamento criticando la Lega e il governo, guidato da Giuseppe Conte e con Toninelli responsabile della Guardia Costiera. Si tratta di un reato? Non lo so e non tocca a me dirlo. Quello che è certo è che politicamente la scelta del governo su Diciotti e Open Arms è incivile e disumana”, scrive Matteo Renzi.
“Dopodiché – prosegue il senatore fiorentino – in questa storia l’ipocrisia del Movimento Cinque Stelle è incredibile. Hanno votato i decreti Salvini, hanno salvato Salvini dal primo processo, lo hanno mandato a processo per il secondo episodio solo perché era cambiata la maggioranza: le aule parlamentari in questi anni non hanno mai visto nulla di così ipocrita come l’atteggiamento di Conte e dei suoi sull’immigrazione. Sono pronto a qualsiasi dibattito all’americana, con documenti e numeri alla mano. Ma ovviamente nessun grillino accetterà di confrontarsi su questo: si limiteranno a dare lezioni di sinistra a distanza”.
Le ragioni di Renzi e la divisione con Conte
Che sul punto Renzi abbia ragione non c’è dubbio. I Cinquestelle guidavano il governo e avevano la delega alla Guardia Costiera. Hanno respinto la richiesta di procedimento contro Salvini quando era loro ministro, salvo approvarne una identica quando era cambiata la maggioranza e oggi lo attaccano non assumendosi le responsabilità politiche.
La nota di oggi del leader di Italia Viva, però, rimarca le distanze nette con i pentastellati che non lo vogliono nel campo largo. A iniziare dalle elezioni regionali in Liguria.