La Russa da Chiambretti: “Più antijuventino o antifascista? Io mai anti, ma sempre pro verità”

19 Set 2024 20:49 - di Federica Argento
La Russa Chiambretti

Il presidente del Senato Ignazio La Russa, ospite questa sera 19 settembre della seconda puntata di “Donne sull’orlo di una crisi di nervi“, ha risposto a 360 gradi alle domande del conduttore Piero Chiambretti su Rai Tre. Si inizia col calcio – lui grande interista- per poi passare a temi più politici. Alla domanda se si senta più antijuventino o antifascista, La Russa, in collegamento dal suo ufficio a Palazzo Madama, risponde: “Lunedì vado a pranzo con Moggi (ex direttore generale della Juventus, ndr). Vuol dire che non sono mai anti, vuol dire che non sono mai anti, sono sempre pro, pro la verità”. Una risposta che già staq mandando in tilt la sinistra. Poi un simpatico siparietto: “Mi chiamo, all’anagrafe, Ignazio Benito Maria“, spiega a Piero Chiambretti. “Il nome non l’ho scelto io, ero troppo piccolo” prosegue scherzando il presidente del Senato al conduttore. Che gli fa osservare come dal ’94 quel secondo nome non figura nella ‘Navicella’, l’ annuario che raccoglie le foto e le biografie ufficiali dei parlamentari, e paventa ironicamente una censura: “No. Sono orgoglioso. Non c’è? Non lo sapevo, farò rettificare”, replica La Russa.

Ignazio La Russa da Chiambretti su Rai3: “Non sono complottista”

Chiambretti va subito al sodo: il centrodestra e il governo sono vittime di complotti? “Non sono un complottista -risponde-  non lo sono mai stato. Credo che sia più corretto parlare di un’evoluzione di eventi. Cioè, succede una cosa e poi magari qualcuno cerca di utilizzarla, ma quello non è un complotto. Un complotto è quando la cosa viene pensata prima e organizzata nei dettagli”. “Normalmente non sono un complottista e non mi sento accerchiato e non sono convinto – magari qualcuno sì, anche nel centrodestra – che il centrodestra sia accerchiato. Perché vedo che qualunque cosa sia stata detta, fatta, finché il popolo dà un consenso a una linea politica trasparente e chiara, il complotto non solo non esiste, ma se anche esistesse non avrebbe effetto”.

Open Arms,La Russa: “Spero Tribunale accolga la tesi difensiva di  Salvini’

Non può mancare una domanda sul caso che sta tenendo banco riguardante la richiesta abnosme di sei anni di reclusione per il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini per il caso Open Arms.  Con molta chiarezza il presidente del Senato risponde: “Sono un avvocato penalista, sono abituato a richieste della pubblica accusa che poi il Tribunale non accoglie. Per cui confido – avendo fatto il suo mestiere la pubblica accusa, anche se con una valutazione forse un po’ troppo ideologica – che il Tribunale possa accogliere la tesi difensiva. E mandare completamente assolto il mio amico Matteo Salvini”. Non si sottrae a un commento sul generale Vannacci, eurodeputato della Lega. “L’ho già detto una volta: Vannacci è un generale, io ero ministro della Difesa e come generale credo che si sia comportato anche bene: quindi credo che abbia dei valori sani – l’amore per la patria, l’ordine -. Però molte delle sue opinioni non mi appartengono”.

“Fini commise errori ma…”

Chiambretti fa poi un passo indietro di anni per chiedere ad Ignazio La Russa un giudizio politico su  Gianfranco Fini. Non svicola: “Quando si giudica Fini bisogna giudicarlo per intero. Io ho mantenuto sempre un buon rapporto con Fini, anche senza fare alcuno sconto agli errori della sua ultima fase. Per me errori, lui magari la penserà diversamente”. Riconosce che Fini “ha avuto un ruolo importantissimo nel traghettare l’Msi, il partito della destra estrema italiana in un ruolo che fu quello di Alleanza nazionale di governo. Questo merito nessuno glielo può togliere, neanche gli errori che ha commesso alla fine”, ha aggiunto La Russa.

“Schlein è brava, ma deve stare attenta a non finire in fuorigioco”

Netto il giudizio su Elly Schlein: “Il Partito democratico, cioè il partito della sinistra, ha avuto Renzi che era un democristiano. Poi ha avuto il nipote di Gianni Letta e alla fine ci voleva una di sinistra: prima o poi doveva arrivare e allora è arrivata anche una di sinistra, le faccio i migliori auguri”. Schlein può cominciare a far paura anche alla Meloni?, punzecchia il conduttore? Risposta:  “La Schlein è brava, ma deve stare attenta a non finire in fuorigioco. Con la Meloni, se fosse un confronto, pur essendo lei brava, finirebbe sicuramente fuorigioco: questa è la mia opinione scherzosa” ha aggiunto La Russa dopo la proiezione di un filmato con le immagini di Schlein alla Partita del cuore.

“Vincerà Trump, non so se è un bene o un male”

E per finire un pronostico sulle presidenziali Usa: “Noi abbiamo questa mania di fare il tifo, non si fanno le tifoserie. Poi se invece volete una previsione, non so se è un bene o un male, ma io credo che alla fine vinca Trump”.

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