Il G7 della cultura, iniziato ufficialmente oggi a Napoli, parte con il fascino seduttivo di Partenope che incanta le delegazioni estere. Presente anche l’Ucraina, invitata dalla presidenza italiana.
Palazzo Reale accoglie gli ospiti
Il ministro Alessandro Giuli ha salutato i componenti della delegazione composta dalle ministre della Cultura del Canada, del Regno Unito, della Germania, della Francia, degli Usa. Con loro il ministro della Cultura giapponese e anche il ministro della Cultura e delle Comunicazioni Strategiche dell’Ucraina, Mikola Tochytsk.
Le parole di Giuli: “La cultura è un antidoto all’inciviltà”
“Vi ringrazio di essere qui per lanciare insieme un messaggio politico al mondo: la cultura è un bene essenziale delle nostre società e un valore, un linguaggio universale, che parla pubblico al cuore di tutti e contribuisce al dialogo tra i popoli “. Lo ha detto il ministro Alessandro Giuli, nel suo intervento introduttivo ai lavori del G7 della Cultura nel Palazzo Reale di Napoli . “Viviamo un’epoca segnata dalle lacerazioni sociali, dall’odio fondamentalista, da conflitti militari che pensavano essere memoria del passato. Affrontiamo nuove sfide – ha aggiunto Giuli – dettate dall’evoluzione della tecnologia e dai cambiamenti climatici. L’Italia crede che, soprattutto in questa epoca, la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile È per questo che la Presidenza italiana ha ha voluto ospitare un G7 Cultura, dopo sette anni dalla prima e unica edizione, a Firenze nel 2017”.
“Doveroso invitare l’Ucraina al G7 della cultura”
Giuli ha aggiunto che, “Il G7 è stato volutamente aperto dal ministro della cultura ucraina affinché fosse chiaro a tutti che l’ordine del giorno di questo G7 riguarda sì la cultura ma si parte dai fondamentali: le democrazie liberali di tutto il mondo sono compatte e unite per la tutela dei beni culturali di un Paese aggredito che fa parte della nostra cultura europea e mondiale”.
Il ministro ha consegnato al suo omologo di Kiev una medaglia coniata in bronzo per i due anni della Resistenza al conflitto in corso.
Ospiti impressionati dalla bellezza di Napoli
“Le delegazioni sono rimaste impressionate da tutta l’accoglienza, a cominciare dalla visita di ieri al Mann e dai momenti conviviali della cena”. Così Massimo Osanna, Direttore generale dei Musei del ministero della Cultura, a proposito del grande evento organizzato a Napoli.
Superiorità femminile nelle delegazioni presenti
Confermato il ministro della Cultura giapponese Moriyama Masahito e confermata la supremazia numerica femminile, per il resto la delegazione istituzionale dei grandi del mondo presenti al G7 della Cultura è quasi tutta diversa rispetto alle attese della vigilia, anche in ragione di alcuni cambiamenti istituzionali, come in Francia.
Non è ad esempio a Napoli come ci si attendeva la francese Rachida Dati, la Francia è rappresentata da Aude Accary-Bonnery accreditata come vice segretaria generale del Ministero della Cultura. Per il Regno Unito è presente Sir Chris Bryant, ministro dell’industria creativa, le Arti e il Turismo e non, come ci si attendeva la segretaria di Stato Lisa Nandy.
Per la Germania non è venuta la rappresentante per la Cultura Claudia Roth ma Katja Keul, ministra per la politica culturale internazionale. Per gli Usa c’è la sottosegretaria di Stato per la Diplomazia pubblica e gli Affari pubblici Lee Satterfield, per l’Europa c’è Iliana Ivanova a cui il presidente von der Leyen ha da poco assegnato il portafoglio per l’innovazione, la ricerca , la cultura, l’istruzione e i giovani. Per il Canada è presente la viceministra per il patrimonio culturale Isabelle Mondou.