Caro Formigli, parlaci dell’accusa di molestie sessuali a Trocchia e Giudice. Non esiste solo Acca Larenzia…
Guerre che impazzano, droni assassini, stragi e terrorismo in Medio Oriente, figli che ammazzano i genitori, genitori che ammazzano mariti e mogli, l’Europa picconata dalla sua icona sacra, Mario Draghi, Stellantis che fa gli sconti sulle auto di lusso ai suoi cassintegrati, l’anniversario dell’11 Settembre, quello che arriva del 7 Ottobre, migranti che mangiano gatti sotto l’occhio di Trump, la Harris che ride anche quando le chiedono come si chiama: ed ancora, le trombe d’aria, il vaiolo delle scimmie, il batterio Renzi nel Pd, il Grillo che morde il Conte e, infine, immancabile come il primo giorno di scuola, Corrado Formigli che torna in tv per parlare di Acca Larentia. È settembre, adesso è davvero finita l’estate: è ufficiale.
Formigli e l’ossessione per il fascismo e Acca Larenzia
Preciso, puntuale, come un orologio svizzero, a 47 anni dalla strage rossa, a venti giorni dal finto scoop sull’acquisizione della sede grazie a un contributo della Fondazione An, con in mezzo svariate centinaia di notizie di interesse pubblico, vagamente più attuali, stasera Formigli – come da lui annunciato – riparte da Acca Larenzia, la sua ossessione, insieme ai fascisti, a FdI infiltrata dagli estremisti, ai saluti romani ai funerali, ai compagni picchiati dai cattivoni neri e ai giornalisti perseguitati dai potenti permalosi.
Come nel Giorno della Marmotta, la bobina si riavvolge: si riparte dagli “scandali” di destra. Tutto accade perché nulla accada, a “Piazza Pulita”, da sempre ostaggio delle ossessioni politiche di Corrado Formigli, un grande inviato di guerra di cui, per anni, abbiamo gustato le inchiesta dalla Siria, dall’Iraq, dal Medioriente, precise, vive, mai retoriche. Il problema è che da quando in una delle lunghe trasferte a bordo di elicotteri, in mimetica, lesse su alcuni dispacci telegrafati da una postazione partigiana arroccata su Colle Oppio che il centrodestra aveva vinto le elezioni in Italia, pare si sia fatto riportare immediatamente a casa imbarcandosi su un cargo battente bandiera liberiana. Da quel momento, la sua “Piazza Pulita” è diventata un piazza punitiva, rossa, “Piazza Continua”. Si scherza, Corrado, forse.
Peraltro, nel bellissimo film del regista svedese Ruben Östlund, “The Square“, il protagonista – direttore di un museo di arte contemporanea – fa installare uno spazio delimitato nel quale, fa sapere, chi entra deve comportarsi con altruismo, fidarsi e ascoltare il parere degli altri. Ovviamente, pochi giorni dopo, viene scippato, lì dentro. Quella “piazza” libera e bella sarebbe una bella idea anche per Formigli in versione inviato, quello che a noi piace, quando racconta la guerra, dove i morti sono sacri, tutti, sempre, anche per lui. Viene da pensare che se i ragazzi di Acca Larenzia fossero morti a Fallujah, magari li avrebbe trattati con più rispetto.
A sinistra gli scandali sono un po’ meno politici…
Sembra quasi che a “Piazza Pulita”, in fondo, qualsiasi cosa accada a sinistra, o lontano da Palazzo Chigi, non interessi. Eppure, ce ne sarebbero, anche di cose leggere, estive, che fanno audience: senza necessariamente parlare dell’affaire Sangiulano-Boccia, per esempio, le stonature di Fedez, il figlio della Leotta, la panza del figlio di Totti; poi ci sarebbero anche dei pettegolezzi estivi non trascurabili, in arrivo dai vari fronti bellici, dal Venezuela delle repressioni comuniste, che pure un po’ di spazio lo meriterebbero, eh.
Niente fa dare, per “Piazza Pulita” quelli non sono temi politici: lo è, invece, Acca Larenzia, perché ci sono i “fascisti” a Palazzo Chigi, e lo è, potete scommetterci, pure un poco il flirt estivo di Sangiuliano. Ma non lo è, sia chiaro, quello che per qualche giorno, non tanti, sui giornali, ha riguardato lo stesso Formigli: il presunto stupro di una giornalista, che accusa un cronista del “Domani“, spesso ospite di “Piazza Pulita”, e la sua compagna, fino a qualche mese fa in forza alla redazione – Nello Trocchia e Sara Giudice – di averla molestata in un taxi.
Sarà vero, sarà falso? Noi ci auguriamo, e siamo certi, da colleghi, che entrambi siano innocenti e calunniati, ma speriamo anche che la giovane collega non sia stata stuprata, ovviamente. Intanto però c’è un’indagine, con richiesta di archiviazione del pm e opposizione alla stessa da parte della vittima, e ci sono racconti su cui ci si aspetterebbe un commento direttamente da lui, il conduttore, quello che era stato informato della denuncia da Sara Giudice, all’epoca ancora in forza alla sua redazione, quello che sarebbe stato “presentato alla vittima”, prima che la stessa dichiarasse di essere finita nella trappola sessuale. Sapeva, sa o sa di non sapere?
I fatti e le domande al conduttore
All’obiezione che i fatti dei giornalisti sono fatti privati, anche quelli illeciti, rispetto ai ministri, vale la pena di ricordare che nella sua intervista a Selvaggia Lucarelli, Sara Giudice ricordava come Formigli avesse liquidato il suo racconto con una rassicurazione – “È stato comprensivo e paterno, mi ha detto di continuare a lavorare.” – come se il tema dello stupro femminile – presunto – fosse paragonabile a un pettegolezzo su una multa non pagata. Possibile che una vicenda che riguarda due giornalisti non possa essere approfondita da chi li ha “delegati” a raccontare l’Italia?
Altra questione di interesse pubblico: Sara Giudice sostiene che avrebbe presentato Formigli alla ragazza che denuncia? E’ vero? Seconda domanda al conduttore: ma lui quella sera era ospite della festa della Giudice, ha visto, ha sentito, ha testimoniato, testimonierà?
Altro aspetto politico, che meriterebbe un approfondimento: se Formigli in passato ha attaccato il presidente del Senato, per un’analoga vicenda, su cui la giustizia non s’è ancora espressa, relativa al figlio di Ignazio La Russa, una parolina, stasera, su Trocchia-Giudice? La dirà? Intanto, però, ricapitoliamo: il tema della dignità femminile vale per la Boccia, non vale per “Gaia”, ma rivale di nuovo per il figlio di La Russa.
Ed ancora: è vero che dopo la denuncia, intorno alla aspirante giornalista, sarebbe stata fatta “terra bruciata”, come si chiede la senatrice di FdI, Susanna Donatella Campione, componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio? Doveva lavorare a “Piazza Pulita”? La stessa parlamentare, in una interrogazione al ministro Nordio, chiede “di accertare la mancata applicazione della norma del codice rosso che prevede l’ascolto della denunciante entro tre giorni dalla denuncia e conseguentemente quali azioni intenda intraprendere”. Giustizia, Nordio, codici rossi, toghe rosse. Non è un tema politico questo, Corrado?
Le allusioni “complottiste” di Sara Giudice
Infine, il tema più scabroso, molto politico: quelle allusioni di Sara Giudice a qualcosa che ci sarebbe dietro l’ipotesi della droga dello stupro. Leggiamo, testualmente. “Quando l’ho letto ho pensato alle cose più brutte: a una trama, qualcosa di più grande di noi… Sapevo che saremmo stati puniti. La notizia potevano darla, ma non in quel modo… I giornali di destra mi hanno voluto punire? Sì, e ne sono orgogliosa”.
Ecco che se la destra viene accusata di indugiare sui “complottismi”, qui Formigli potrebbe chiedersi se davvero la sua ex giornalista sia vittima di una “congiura” politica, da destra. Sarebbe gravissimo, il conduttore dovrebbe indagare. Il problema è che dovrebbe parlarne, ricostruire le accuse, la denuncia: perché neanche il grande mimo Marcel Marceu riuscirebbe nell’impresa di approfondire il caso Trocchia-Giudice in silenzio. Meglio evitare. E poi, non dimentichiamolo, in Italia c’è l’emergenza Acca Larenzia.