Cabaret “Ilaria Salis”, dalla sfida alla fuga da Orban: non lo attaccherà nel dibattito Ue. Perché?
Tanto rumore per nulla. Ilaria Salis non ha fatto richiesta per avere un suo intervento in Plenaria nel corso del dibattito con il premier ungherese Viktor Orban e “non è dunque previsto un suo intervento a Strasburgo mercoledi prossimo davanti a premier ungherese”. Non parlerà, non attaccherà, non farà il suo comizietto. Non se la sente? Un dietrofront clamoroso quella annunciato dalla portavoce del gruppo della Sinistra Ue, Sonja Giese. “Stiamo valutando cosa è meglio per lei e per la sua sicurezza”, ha spiegato la portavoce aggiungendo che “un intervento di Salis in un aula vuota davanti a Orban sarebbe imbarazzante”. Imbarazzante per chi? E cosa rischierebbe se l’aula fosse piena?
Ilaria Salis e i motivi di sicurezza che l’hanno convinta a non sfidare Orban
Mistero. L’annuncio che Ilaria Salis avrebbe preso la parola nell’aula del Parlamento europeo di Strasburgo durante la plenaria della prossima settimana, per rispondere alle comunicazioni del primo ministro ungherese Viktor Orban sul semestre di presidenza ungherese, era stata data dall’eurodeputato del M5s (The Left), Gaetano Pedulla’, che siede nello stesso gruppo europeo di Salis, durante un briefing in vista della plenaria.
Orban, nei giorni scorsi, aveva commentato con amarezza la vicenda Salis. È una questione italiana, se vi piace delegare questo tipo di persone è un affare vostro. Dal punto di vista dell’Ungheria è più che sorprendente: venire in Ungheria, o in qualsiasi altro paese, in modo organizzato e commettere atti di violenza contro cittadini che camminano per strada e poi essere eletti nel Parlamento europeo è nello stile italiano. Non ungherese”, aveva detto a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio,
Poco dopo era arrivata la replica dei due leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: “In merito alle recenti dichiarazioni del presidente ungherese, è necessario ribadire alcuni punti fondamentali. In Italia, come in tutte le democrazie, le sentenze spettano ai giudici, non ai politici. Ilaria Salis non è stata condannata, dunque le insinuazioni di Orbán sono infondate. Comprendiamo che per Orban, che controlla la magistratura in Ungheria, la separazione dei poteri possa essere difficile da accettare. Forse lo stile ungherese a cui allude è proprio questo: l’ingerenza politica sulla giustizia. Questo non è né lo stile dell’Italia né del Parlamento europeo, che restano baluardi di democrazia e stato di diritto”.