Vaiolo delle scimmie “aggressivo”, primo caso in Svezia. La Ue: “Servono dieci milioni di vaccini”

16 Ago 2024 8:23 - di Leo Malaspina

L’agenzia svedese per la sanità pubblica ha registrato quello che dice essere il primo caso di una nuova variante contagiosa di mpox, conosciuto come vaiolo delle scimmie, al di fuori del continente africano. La persona è stata infettata durante un soggiorno in un’area dell’Africa dove attualmente c’è un grave focolaio di mpox Clade 1, ha detto l’agenzia secondo quanto riferisce la ‘Bbc’. La notizia arriva poche ore dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato che l’epidemia di mpox in alcune parti dell’Africa è ormai un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale.

Vaiolo delle scimmie, l’emergenza vaccini in Africa

“L’epidemia di vaiolo delle scimmie è un’emergenza sanitaria in Africa: sono necessari 10 milioni di vaccini per controllarla”, ha scritto su X l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, secondo cui “sono urgenti azioni e solidarietà globali: in prima linea in questo sforzo c’è l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione Ue, che ha lavorato con i partner per garantire 215mila dosi di vaccino da donare al Centro di controllo delle malattie africano”.

Almeno 450 persone sono morte durante un’epidemia iniziale nella Repubblica Democratica del Congo e da allora la malattia si è diffusa nelle aree dell’Africa centrale e orientale. Il direttore regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Hans Kluge, ha esortato oggi i Paesi europei a migliorare i controlli per individuare i casi di mpox. “Come abbiamo sottolineato in precedenza, era solo questione di tempo prima che la variante mpox clade I, che sembra essere più grave rispetto a clade II, venisse individuato in altre regioni, dato il nostro mondo interconnesso”, ha dichiarato sul sito di social network X. Kluge ha invitato i Paesi a fornire “consigli di salute pubblica” e a rafforzare l’accesso ai vaccini e agli antivirali. “Non da ultimo, esorto i governi, le autorità sanitarie e il pubblico in generale a non stigmatizzare o discriminare qualsiasi persona o comunità colpita dal vaiolo”, ha aggiunto.

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