Un altro “aiutino da casa” all’opposizione in affanno: Todde vuole impugnare la legge sulle materie prime

7 Ago 2024 9:02 - di Federica Parbuoni
materie prime

La governatrice della Sardegna, Alessandra Todde, ha annunciato la volontà di impugnare la legge sulle materie prime critiche di interesse strategico approvata ieri in via definitiva dal Senato. “L’ho ribadito anche al ministro Urso durante il nostro incontro”, ha detto in un’intervista a La Stampa, sostenendo che “il governo dispone una disciplina lesiva non solo del nostro Statuto, ma anche delle nostre competenze esclusive in materia di sfruttamento di cave e miniere”.

Todde annuncia di voler impugnare la legge contro le materie prime critiche

Per Todde “è inaccettabile che vogliano minare la possibilità per i sardi di sfruttare le loro risorse e tutelare ambiente e paesaggio. Difendere la Sardegna significa anche battersi contro evidenti ingiustizie”. Al di là del fatto che la rivendicazione suoni piuttosto bizzarra in un contesto in cui la sinistra sta facendo il diavolo a quattro contro l’Autonomia, ciò che colpisce è l’emersione di quella che appare come una strategia complessiva di “aiutino da casa” all’opposizione nazionale: dal prolificare dei referendum all’attivismo dei governatori per impugnare questa o quella legge.

Un altro “aiutino da casa” all’opposizione in difficoltà

Giusto l’altro ieri, con grande giubilo dei deputati Pd, il governatore Michele Emiliano ha fatto sapere di aver deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge Calderoli sull’Autonomia differenziata. Oggi Todde annuncia di voler dare battaglia contro un decreto del governo che ha portata strategica e che, come spiegato da Urso subito dopo la conversione al Senato, pone “l’Italia all’avanguardia in Europa nel garantire le materie prime critiche necessarie per accelerare la transizione digitale e verde”. Non solo, “queste norme strategiche – ha aggiunto il ministro – sono volte alla realizzazione di una politica industriale che renda competitive le nostre imprese nei comparti del futuro”. Insomma, ancora una volta si ha la sensazione che per la sinistra il partito venga prima della Nazione e che per affermarlo non si faccia scrupolo anche di travalicare lo scontro politico per arrivare allo scontro tra istituzioni.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *