Ucraina, Zelensky chiede mano libera per gli attacchi alla Russia. Tajani dice no all’utilizzo delle nostre armi
Volodymyr Zelensky invoca la benedizione degli alleati al superamento dell’ultima linea rossa del conflitto, la contro-invasione del suo esercito. Ma l’Italia ribadisce il suo no all’utilizzo delle armi in chiave offensiva, mentre esplode un altro incendio alla centrale nucleare di Zaporizhia ed entrambi i contendenti si accusano a vicenda.
Le parole di Zelensky
“Per fermare veramente il terrore russo, abbiamo bisogno non solo di un vero e proprio scudo aereo che protegga tutte le nostre città e comunità, ma anche di soluzioni forti da parte dei nostri partner, soluzioni che eliminino le restrizioni alle nostre azioni difensive”, ha scritto su Telegram il presidente ucraino. “Quando la capacità a lungo raggio dell’Ucraina non avrà più limiti, questa guerra avrà sicuramente un limite: avvicineremo davvero la sua giusta fine”, ha aggiunto il numero uno di Kiev, proseguendo con un elenco delle azioni di Mosca: ““Solo in questa settimana, l’esercito russo ha lanciato più di trenta missili e più di ottocento bombe guidate. I russi non hanno restrizioni geografiche sull’uso di queste armi. Fin dai primi giorni della guerra su larga scala, l’intero territorio del nostro Paese è stato sotto la minaccia di attacchi costanti“.
La risposta di Tajani
“Noi siamo sempre stati chiari sul punto. Sosteniamo l’Ucraina senza se e senza ma, possiamo comprendere la loro volontà di difendersi anche contrattaccando, ma non siamo in guerra con la Russia. Le armi che abbiamo fornito non possono essere usate per attaccare la Russia sul suo territorio”: lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera. Proprio riguardo a tali restrizioni, che ieri il presidente ucraino, Volodymr Zelensky, ha chiesto che vengano “eliminate”, Tajani ha spiegato che se ne parlerà “ufficialmente con il ministro ucraino Kuleba a fine mese al Consiglio per gli Affari esteri Ue” per cui “chiederemo chiarimenti e valuteremo come agire”, anche se “sicuramente non manderemo i nostri soldati a combattere e invitiamo tutti alla massima prudenza”.
L’incendio di Zaporizhia
Un incendio ha colpito ieri sera il sistema di raffreddamento della centrale nucleare ucraina di Zaporizhia, occupata dalle forze armate russe. Kiev e Mosca si sono accusate a vicenda di esserne responsabili. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), che ha un team sul posto, “non c’è alcun impatto sulla sicurezza nucleare” mentre i sei reattori sono spenti. Il capo dell’amministrazione istituita dai russi nella regione, Vladimir Rogov, ha dichiarato nelle prime ore di oggi che l’incendio è stato “completamente domato”.