Stretta all’e-commerce: la Finanza scopre una frode da 300 milioni. Il plauso di FdI

5 Ago 2024 17:59 - di Luigi Albano
e-commerce

Sono più di 850 gli operatori economici, perlopiù stranieri, scoperti dalla Guardia di Finanza di Pescara per aver effettuato, senza dichiararlo al Fisco, vendite irregolari di beni a consumatori privati, attraverso i canali dei colossi del marketplace. La stretta sull’evasione nell’e-commerce ha fatto emergere un giro d’affari milionario. Il business, si legge in una nota della Guardia di Finanza, supererebbe complessivamente un volume di 1,3 miliardi di euro. Di questo, oltre il 47% sarebbe stato occultato all’Erario, con quasi 300 milioni di Iva evasa e non dichiarata.

L’inchiesta delle Fiamme Gialle di Pescara si è incentrata sull’analisi dei dati riguardanti oltre 2.500 venditori, posti in raffronto con gli elementi informativi forniti dai gestori dei siti e-commerce.

“Ancora una volta dobbiamo dire grazie alla Guardia di Finanza, la cui professionalità rende efficaci le norme anti-evasione introdotte dal legislatore”, commenta Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera e responsabile economico di FdI. “Anche il commercio elettronico presenta sacche di illegalità che, per quanto assai minoritarie, non possono essere tollerate”, prosegue l’esponente di FdI. “Con la grande riforma che il governo Meloni sta portando avanti, l’Italia – prosegue il parlamentare FdI – ha scelto di recepire alcuni accordi che cristallizzano le best practice in materia di fiscalità internazionale. I risultati investigativi della GdF ci incoraggiano a proseguire su questa rotta, affinché la concorrenza si svolga sulla base di regole certe e rispettate da tutti: oltre a un maggior gettito – conclude Osnato – sono in ballo la competitività della nazione e il benessere dei consumatori”.

“La lotta all’evasione fiscale  – osserva il deputato abruzzese di Fratelli d’Italia Guerino Testa –  fa parte della grande riforma che il Governo Meloni sta portando avanti anche nell’ambito del commercio elettronico che presenta aree di illegalità che non possono essere ignorate. I risultati conseguiti dalla Gdf ci incoraggiano a proseguire su questa strada e a lavorare affinché la concorrenza sia leale, rispettando le regole della nazione ed il benessere dei consumatori”.

“Con la grande riforma che il governo Meloni sta portando avanti – commenta il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini, presidente della 5a Commissione Bilancio – l’Italia ha scelto di adottare alcuni accordi che rappresentano le migliori pratiche in materia di fiscalità internazionale. I risultati investigativi della Guardia di Finanza ci incoraggiano a proseguire su questa strada, affinché la concorrenza si svolga sulla base di regole certe e rispettate da tutti. Non solo si garantisce un maggior gettito fiscale, ma sono in gioco anche la competitività della nazione e il benessere dei consumatori”.

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