Macron alle prese con il governo: dopo le Olimpiadi iniziano i problemi per l’Eliseo con l’incubo Melènchon

12 Ago 2024 12:22 - di Giulio Fioretti
Macron

La tregua olimpica per Macron è finita: a cinque settimane dal secondo turno delle elezioni politiche e dopo la paura per i Giochi, l’Eliseo sarà chiamato, entro pochi giorni, a formare il nuovo governo uscito dall’alleanza del cordone sanitario contro il Rassemblement National. Un compito assai arduo per il presidente, che deve trovare la quadra tra partiti antitetici per dare vita all’esecutivo e che, secondo la Costituzione, non potrà sciogliere il Parlamento prima di luglio 2025.

I dilemmi di Macron tra Melènchon e i moderati

Macron vorrebbe dare l’incarico a un moderato o a un componente dell’area socialista, tipo Faure, ma La France Insoumise di Melènchon ha già fatto capire che nona accetterà soluzioni al ribasso. Il leader comunista ha già dichiarato che si candiderà alle presidenziali del 2027(“Sarà uno scontro tra me e la fascista Le Pen”) ma soprattutto ha detto a chiare lettere che con lui, “La Francia uscirà dalla Nato”. Non una sorpresa, considerando le radici culturali di Melènchon ma l’ennesimo dilemma per l’Eliseo. Come si potrà formare un governo in queste condizioni? Seppure la politica estera sia assegnata al presidente della Repubblica, come potrebbe coesistere, ad esempio, con un ministro degli esteri di espressione de La France Insoumise?

I mal di pancia dei moderati

Sia Ensemble, il partito di Macron, che i repubblicani, reduci peraltro da una scissione preelettorale con il passaggio di Ciotti con Bardella, hanno manifestato diversi mal di pancia. Le loro posizioni(in politica estera ma anche interna, sul fisco e su altre questioni)  e le differenze con il fronte di sinistra sembrano inconciliabili. E a guidare la sinistra non sono i socialisti ma, appunto, i comunisti, che sui conflitti in corso esprimono posizioni nettamente diverse da quelle del centro.

La coabitazione difficile

La coabitazione, che non è una rarità per la Francia, oggi sembra veramente difficile. Avere sciolto le Camere, dopo il trionfo del Rn alle europee, ed avere impostato una campagna elettorale unicamente per mettere all’angolo Bardella e Le Pen ha prodotto il risultato di una costellazione di partiti che non hanno nessun punto in comune. Macron è alle prese con un enigma dalla non facile soluzione. Comunque decida sarà un insuccesso. E c’è il concreto rischio di favorire proprio il Rn da qui a tre anni.

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