L’Orlando furioso minaccia di ritirarsi: la sinistra è già a pezzi in Liguria e il campo largo è morto
L’Orlando furioso alza la voce contro il centrosinistra in Liguria: o gli danno all’unanimità il via libera o si ritirerà dalla candidatura a presidente della Regione per le elezioni previste in autunno. L’ex Guardasigilli, Andrea Orlando, acuisce la crisi di un campo largo che è già morto, con la candidatura da indipendente dell’ex presidente della commissione antimafia, Nicola Morra, che rischia di provocare un’emorragia elettorale all’interno della coalizione.
L’Orlando furioso e l’ultimatum
“Se la prossima settimana non si chiude sul mio nome, valuto il ritiro della candidatura”, ha detto Andrea Orlando a Repubblica. “O si ufficializza la mia candidatura, o prendo atto che la coalizione debba trovare un altro candidato”, le dure parole utilizzate dall’esponente del Partito democratico.
I Cinquestelle vogliono Pirondini
Il Movimento Cinquestelle, però, sembra voler inseguire un’altra candidatura, quella del senatore Luca Pirondini, ex candidato alle comunali di Genova nel 2017. “È legittimo che il M5s provi a sondare la capacità di coalizione con Pirondini, o altri, – spiega Orlando – ma il mio nome è sul tavolo da troppo tempo e la questione tempo è determinante per l’esito elettorale, non solo per avere vantaggio sulla destra, ma per fare una cosa seria. Il centrosinistra deve presentarsi agli elettori con una proposta compatta e questo lavoro va fatto al più presto, con il ruolo di verifica, e di garanzia, del candidato presidente”.
L’attivismo di Renzi e i dubbi di Calenda
In questo caso si inserisce l’attivismo di Matteo Renzi, che peraltro è mal digerito da tutto il centrosinistra, anche perché Italia Viva governa con il centrodestra proprio il comune di Genova. Mentre Carlo Calenda, che non ha mai partecipato alle manifestazioni di piazza contro Giovanni Toti, ha molti dubbi sulla sua collocazione politica. In poche parole, il campo largo è morto.
La candidatura di Morra
Procede intanto la raccolta di firma per la candidatura da indipendente di Nicola Morra, sostenuta da diversi consiglieri comunali di centrosinistra e fuoriusciti dal Movimento Cinquestelle. Un’altra spina nel fianco di Orlando che ora medita il gran rifiuto.