In crescita i medici extracomunitari negli atenei. Il rettore di UniCamillus: “Piena sintonia con il Piano Mattei”

29 Ago 2024 11:43 - di Mario Campanella

Gianni Profita è Rettore della UniCamillus, la giovane università privata con le facoltà di medicina, aperta agli stranieri che dopo quasi sei anni ha iniziato a laureare i primi studenti. Con lui abbiamo affrontato i temi della formazione sanitaria anche in relazione ai medici extracomunitari e al Piano Mattei.
Quali sono gli obiettivi di crescita di UniCamillus?

“UniCamillus registra fin dal suo nascere uno sviluppo straordinario. L’apertura della sede a Venezia a fine 2023 e quella di quest’anno a Cefalù testimoniano il nostro impegno costante per incrementare non solo i risultati, già più che positivi, come testimoniato dall’ultimo rapporto Almalaurea pubblicato a maggio scorso che vede i nostri neo-laureati più soddisfatti e meglio retribuiti a un anno dalla laurea rispetto alla media nazionale, ma anche tutta l’offerta formativa in generale per gli studenti.

Vogliamo offrire sempre più possibilità ai giovani di potersi formare sul territorio, senza essere costretti a trasferirsi altrove. Vogliamo dare il nostro contributo al Paese nella formazione di nuovi medici e professionisti della salute, figure di cui il Sistema Sanitario Nazionale ha sempre più bisogno, portando l’Università vicino a casa. Il fenomeno della migrazione universitaria è pernicioso non solo per le problematiche delle carenze degli alloggi per studenti, ma soprattutto perché in questo modo i giovani lasciano le proprie radici e tendono a non tornare più. Intere aree del paese si avviano verso una gravissima desertificazione. 

Inoltre, in omaggio ai nostri principi ispiratori, desideriamo puntare sempre di più sull’appeal internazionale della nostra Università. UniCamillus è già uno gli atenei con la maggior percentuale di studenti stranieri e offriamo diversi corsi di studio in lingua inglese. Abbiamo l’ambizione di diventare un punto di riferimento internazionale in questo senso”.

 Com’è il rapporto con i ministri Bernini e Schillaci?

“Eccellenti. Ad entrambi i ministri non posso che esprimere gratitudine per aver riconosciuto il nostro impegno dal punto di vista formativo e l’importanza della nostra mission universitaria. La collaborazione con i riferimenti istituzionali è non solo indispensabile, ma essenziale per uno sviluppo ordinato ed omogeneo alle esigenze del Paese. Da parte nostra ci sarà tutto l’impegno possibile per confermare con i risultati che la fiducia nei confronti di UniCamillus è sempre ben riposta”.

Quali investimenti state facendo per potenziare l’ateneo?

“Da quando siamo nati, sei anni fa, ad oggi, il nostro campus a Roma è cresciuto tantissimo e attualmente conta 5 edifici, tra cui un Auditorium, dotato di avanzati sistemi multimediali, e laboratori con strumentazioni tecniche all’avanguardia. Oltre agli investimenti materiali però, sono quelli nel capitale umano che ci rendono davvero orgogliosi. Siamo alla costante ricerca di giovani professori e ricercatori che propongano iniziative e lavori innovativi e di ampia prospettiva.

I premi conseguiti in questi anni dimostrano quanta attenzione abbiamo riposto in questo campo. Potrei citare diversi esempi di nostri ricercatori premiati per i loro lavori scientifici ma basta compulsare le riviste per vedere che l’affiliazione di UniCamillus è sempre più presente. Mi piace adesso citare un programma di creazione di corsi di laurea in alcuni paesi dell’Africa, per il quale siamo impegnati in prima linea: ci è stata di recente assegnata dal Ministero dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con il Ministero degli Esteri, la quota maggiore di alcuni fondi del Pnrr dedicati proprio alle iniziative transnazionali in materia di istruzione. Ma di investimenti ne facciamo tanti anche al livello locale.

E’ bene anche ricordare che da tre anni ormai i docenti e gli studenti del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria sono impegnati a diffondere la cultura della salute e dell’igiene orale tra i bambini delle scuole del quartiere dove ci troviamo. E i riscontri che abbiamo dalle famiglie sono prima di tutto di grande gratitudine nei nostri confronti”.

 La Regione Lazio sta investendo sul recupero di qualità. Che rapporto avete con il Presidente Rocca?

“Vale lo stesso discorso fatto per i Ministri. Anche con le istituzioni locali c’è un ottimo rapporto basato prima di tutto sui fatti e sui dati positivi che vengono riconosciuti. UniCamillus, nell’ambito della sua Terza Missione ha dato impulso allo sviluppo di un intero quartiere di Roma, nella zona di Casal Monastero, lungo la via Tiburtina.

Un’area fortemente colpita dalla crisi industriale della fine del primo decennio di questo secolo ha visto mutare radicalmente la sua vocazione ed oggi c’è tutta un’ampia economia che ruota intorno all’Università. Inoltre, con il lavoro svolto in questi anni UniCamillus ha contribuito a che i numeri della Regione Lazio in termini di risultati nell’ambito della qualità della formazione universitaria e della ricerca migliorassero sensibilmente. Al Presidente della Regione Lazio Rocca desidero rivolgere una viva espressione di gratitudine per aver creduto nel nostro progetto”.

Voi siete stati tra i primi ad investire sulla formazione di medici extracomunitari. Il Piano Mattei può essere utile anche per voi?

“UniCamillus è sempre favorevole a qualsiasi iniziativa che riguardi la formazione dei giovani, il miglioramento delle condizioni di vita e la possibilità di dare una chance concreta, a prescindere dalla provenienza, di realizzare i propri progetti professionali in ambito sanitario. Abbiamo permesso a tanti ragazzi provenienti da alcuni dei paesi più svantaggiati del mondo di venire qui, formarsi e prendere in mano il proprio futuro. Alcuni sono rimasti, altri sono andati altrove, altri ancora sono poi tornati nel loro paese per portare lì i frutti del loro impegno e contribuire a migliorare le condizioni di vita dei loro connazionali con le competenze che avevano acquisito.

Il Piano Mattei senza dubbio si sposa con le nostre iniziative poiché cerca di valorizzare le competenze per generare uno sviluppo endogeno. Proprio un anno fa sono andato in Libia per siglare un accordo con le istituzioni locali per un Master in chirurgia di guerra. UniCamillus in questo esempio sta fornendo il proprio contributo per la ricostruzione e stabilizzazione del sistema sanitario libico, partendo dalla formazione di personale medico e infermieristico in grado di far fronte alle esigenze di un paese che si sta lasciando alle spalle anni difficili. Se gli investimenti del governo italiano permetteranno in qualche modo di implementare queste nostre iniziative è chiaro che non potremo che essere parte di questo progetto”.

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