Falsi rifugiati: scovati dal Viminale in centinaia e rimandati a casa. FdI: il governo Meloni ha cambiato rotta

21 Ago 2024 13:11 - di Maurizio Ferrini
finti profughi

Scoppia in estate lo scandalo dei falsi rifugiati in Italia, che approfittano del mese di agosto per tornare nel loro Paese. Ma è un ritorno che autocertifica l’imbroglio, dato che nelle loro dichiarazioni i profughi sono scappati da un Paese che, ufficialmente, li sta perseguitando. Come fanno, in pratica, a essere perseguitati se poi ci tornano tranquillamente per le vacanze estive? Una condotta che il governo Meloni sta smantellando, come dichiara Sara Kelany, deputata di Fratelli d’Italia

“I dati del ministero dell’Interno sulla cessazione del permesso di soggiorno per 305 stranieri che si erano dichiarati perseguitati nel Paese d’origine, salvo poi tornarvi senza alcun problema da “turisti”, indica la serietà con cui questo esecutivo sta affrontando il problema dell’immigrazione irregolare”, dice la responsabile del dipartimento immigrazione di Fratelli d’Italia.

Falsi rifugiati: 305 stranieri tornavano a fare nel Paese dove erano “perseguitati”

“Nei primi sette mesi del 2023, infatti – prosegue Kelany – i casi di cessazione per lo stesso motivo erano stati 29. Dal primo gennaio al 31 luglio ci sono stati anche 145 casi di revoca del permesso di soggiorno, oltre il doppio rispetto allo stesso periodo del 2023, e sono 1.535 i procedimenti di cessazione o revoca in corso, contro gli 89 di un anno fa. Un incremento sostanziale che dimostra come oggi al Viminale si facciano controlli approfonditi sull’applicazione del diritto di asilo. Evidentemente con i governi precedenti le pratiche di cessazione venivano lasciate nel cassetto. Il cambio di rotta conferma la linea di fermezza del governo Meloni sull’immigrazione irregolare: accoglienza e tutele per i veri rifugiati, tolleranza zero per chi si fa beffa delle regole”, conclude la deputata di Fratelli d’Italia.

Un’inchiesta condotta sui profughi fasulli: ecco cosa hanno scoperto

I numeri del Viminale arrivano contestualmente alla clamorosa inchiesta diffusa dall’emittente tedesca Rtl: una giornalista grazie a telecamere nascoste ha condotto un’inchiesta che in Italia finora hanno condotto i giornalisti di Fanpage sui movimenti di destra. La reporter ha invece scandagliato il mondo dell’immigrazione e dei falsi permessi dei rifugiati afghani. Ha scoperto un business che porta gli stessi presunti profughi a tornare in vacanza nel loro Paese, grazie ad agenzie di viaggio compiacenti. Organizzano infatti i tour anche sui Social media. Uno scandalo che ha coinvolto il ministero dell’Interno della Germania, che non ha vigilato su queste condotte.

 

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