Da Mosca nuovi missili all’Iran: Israele attende un attacco imminente. Tajani convoca i ministri del G7
Gli Stati Uniti e Israele si attendono un attacco dell’Iran entro lunedì. Nella notte tra sabato e domenica è giunta la notizia di Axios, che cita fonti dei due Paesi. A destare ulteriore allarme arriva la notizia che la Russia avrebbe iniziato a dotare l’Iran di nuove armi, in preparazione ad una possibile guerra contro Israele. Lo riferisce la testata israeliana Channel 14, citando diversi “report” secondo cui il Cremlino avrebbe dispiegato “sistemi avanzati di guerra elettronica” in Iran, tra cui quelli capaci di “danneggiare o interrompere i sistemi militari ad una distanza massima di 5.000 chilometri”. La testata riporta poi di “notizie” circa il trasporto di missili “Iskander”, spiegando che si tratta di un missile balistico utilizzato nel conflitto con l’Ucraina.
Pronto il bunker dei ministri in Israele: allertati in caso di guerra con l’Iran
Intanto lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interna israeliana, ha predisposto un bunker sotterraneo a Gerusalemme per ospitare i leader del Paese anche per un lungo periodo in caso di guerra con l’Iran. Lo riferiscono i media israeliani, tra cui Walla e Times of Israel. Il bunker, secondo le stesse fonti, è stato dotato di capacità di comando e controllo ed è collegato al quartier generale del ministero della Difesa a Tel Aviv. A Tel Aviv, nell’attesa degli attacchi, vengono segnalati difficoltà alla ricezione del Gps. Lo riporta Haaretz, sottolineando che se le interruzioni del Gps sono diventate di routine nel nord di Israele dal 7 ottobre scorso, sono invece ancora rare a Tel Aviv. Il quotidiano ricorda che l’esercito israeliano ha ammesso in passato di aver attuato interruzioni satellitari, come misura proattiva per contrastare la minaccia di droni o missili che utilizzano il Gps.
Tajani convoca i ministri degli Esteri del G7 in videoconferenza
Anche l’Italia, intanto, come Stati Uniti e Gran Bretagna, invita i concittadini a lasciare al più presto il Libano. Resteranno invece i soldati della missione Unifil a Beirut. “Visto l’aggravarsi della situazione, invitiamo gli italiani che soggiornano temporaneamente in Libano a non recarsi assolutamente nel Sud del Paese e a rientrare in Italia con voli commerciali il più presto possibile”: lo ha scritto su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ricordando il numero dell’Unità di crisi Farnesina. Invitiamo altresì i turisti italiani a non recarsi in Libano”, ha aggiunto.
Il titolare della Farnesina ha quindi convocato una riunione in video conferenza dei ministri degli Esteri del G7. Tajani, in quanto rappresentante della presidenza di turno del G7, è il coordinatore del gruppo e ha invitato i colleghi al confronto in un momento delicatissimo per la crisi militare in Medio Oriente. Secondo fonti informate, nella riunione G7 Tajani ha chiesto un aggiornamento a tutti i colleghi, in particolare al Segretario di Stato Anthony Blinken. L’idea è quella di concordare un’azione politica e diplomatica che in extremis possa evitare uno scontro militare più generalizzato in tutta la regione. Sabato, Tajani aveva chiesto all’ambasciatore Guariglia, segretario generale della Farnesina, di trasmettere il suo invito alla dirigenza e a tutte le autorità iraniane a lavorare per evitare una escalation.
L’Europa manca come di consueto nel quadro degli eventi politici internazionali. Il cedimento degli Ucraini e’ prossimo e al di là di centellinare l’invio di pochi e spesso inutili apparati bellici sul fronte Est , i Paesi Europei non hanno capito che tra poco si ritroveranno con i Russi ai confini NATO. Senza ovviamente che “l’Europa” abbia preparato una strategia negoziale o militare per fronteggiare la situazione. Complimenti ai controllori del “colore della cioccolata” e ai ragionieri del debito/pil al 3% !