Consulenti del lavoro: boom di occupati under 25 in settori qualiticati. Foti: “Restituita dignità ai giovani”
E’ boom di occupati under 25. Tra il 2021 e il 2023, su 1 milione 26mila posti di lavoro in più, circa 439mila hanno riguardato giovani con meno di 35 anni. L’occupazione giovanile ha registrato un tasso di crescita dell’8,9%, doppio rispetto a quello generale del 4,5%. E a registrare la crescita più forte in termini percentuali sono stati gli under 25, con un saldo di 169mila occupati in più e un tasso di crescita del 16,7%. E’ il dato più macroscopico che emerge nella nota della Fondazione studi consulenti del lavoro.
Consulenti del lavoro: tasso di crescita del 16,7% tra il 2021 e il 2023
Resta emergenziale la questione giovanile nel nostro Paese, ma il dato emerso dall’indagine segna di sicuro la giusta strada, la giusta strategia messa in essere dal governo Meloni superando l’assistenzialismo del reddito di cittadinanza grullino. A crescere tra 2021 e 2023 è anche la componente permanente: a fronte di 415mila nuovi occupati 373 sono a tempo indeterminato. Ma è guardando i profili professionali che si evidenzia un miglioramento della collocazione giovanile nella piramide professionale. In aumento, infatti, i giovani occupati nelle professioni altamente qualificate: crescono di 113mila unità i profili intellettuali e scientifici (+10,9%) e di 125mila quelli tecnici intermedi (+9,4%).
Occupati under 25 anche in settori qualificati
E’ il turismo a trainare la crescita dell’occupazione giovanile che, con 140mila occupati in più nei servizi di alloggio e ristorazione, ha registrato un incremento del 23,7%. A seguire, i settori della salute e assistenza (+10,1%) e dell’informazione e comunicazione (+20,3%). Da evidenziare anche le buone prestazioni delle attività artistiche, sportive e di divertimento. Che, con un saldo di 37mila occupati in più, hanno registrato un incremento del 32,1%. A fronte di queste positive dinamiche, non va trascurato come la questione giovanile nel nostro Paese necessiti di ulteriori interventi. Il governo è sulla buona strada. Ridurre i tempi di ingresso, favorendo maggiormente la combinazione di esperienze formative e professionali, sarà un obiettivo prioritario.
Lavoro, Foti: “Risultato ottenuto grazie al cambio di rotta del governo”
Intanto lo step segnato dalla nota di settore è un’ottima performance: “Grazie alle politiche attive del governo Meloni cresce la fiducia nel futuro”, commenta Tommaso Foti i dati del rapporto della Fondazione studi consulenti del lavoro. I numeri non mentono e “parlano di un boom di occupati under 25 e di uno sprint nel tasso di crescita dell’occupazione soprattutto per gli under 35. Risultati significativi che accorciano le distanze con il resto d’Europa”. Il risultato – in linea con altri dati Istat- arriva “grazie al cambio di rotta voluto dal governo di centrodestra, rispetto a un approccio assistenzialistico messo in campo dai governi precedenti. Siamo riusciti a dare a molti giovani la dignità di un lavoro- afferma il capogruppo di FdI alla Camera- . E, con questa, la possibilità di costruire un domani più solido e la libertà di scegliere se mettere le basi per costruire una famiglia”.
A dispetto delle critiche delle opposizioni, infatti, anche oggi i dati confermano che a crescere è soprattutto il lavoro stabile. Continuiamo ad andare avanti con la consapevolezza che la strada da fare è ancora tanta ma che la direzione imboccata è quella giusta”, conclude Foti. Soddisfazione emersa pure da parte del ministro de ministro Santanchè: “Il turismo traina la crescita e l’occupazione giovanile. Le nuove generazioni vengono sempre associate al futuro, ma noi – come ministero e governo – siamo consapevoli che i nostri giovani vanno valorizzati oggi. E solo con questo approccio possiamo garantire un domani prospero per la nostra società. I giovani italiani hanno colto la sfida del turismo: un settore dinamico e innovativo, ben sapendo di lavorare in un comparto che rappresenta un biglietto da visita della Nazione”. Così il ministro del Turismo sull’analisi ‘Cresce l’occupazione giovanile. Si riduce il gap con l’Europa‘.