Schillaci: “Ecco come abbatteremo le liste di attesa. In autunno si vedranno i primi risultati”
“In autunno vedremo i primi risultati di questo piano per la riduzione delle liste di attesa”: lo annuncia in una lunga intervista al Messaggero Orazio Schillaci, ministro della Salute, il quale sa che da questa riforma dipende la possibilità di dare una svolta al servizio sanitario nazionale, intervenendo su uno dei grandi mali, aggravatosi negli anni della pandemia.
Problemi che gli italiani conoscono bene da anni: tempi lunghissimi per ottenere un appuntamento per una visita specialistica, un esame o delle analisi. “Finalmente – spiega il ministro Schillaci – c’è un provvedimento che in maniera chiara razionalizza i meccanismi per ridurre le liste di attesa. In Italia non c’è mai stata una piattaforma nazionale, non si sono mai avuti tempi certi per eseguire una visita o un esame. Non c’è mai stata finora una così capillare determinazione e regolamentazione di tutto quello che si può fare per abbattere le liste di attesa”.
Schillaci: a breve operativa la piattaforma Agenas sulle liste d’attesa
La cosa inaccettabile che succede in Italia è che nessuno sa quali siano i reali tempi per ottenere un appuntamento per una visita specialistica o un esame: “Questo finirà sicuramente perché con la piattaforma nazionale realizzata da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) sapremo luogo per luogo, zona per zona, prestazione per prestazione, qual è la situazione. E quindi potremo intervenire. Fino adesso quando si dice ‘ci vogliono due anni per una mammografia’, cosa che ovviamente è molto grave, ci si basa però solamente su rilevazioni aneddotiche”.
Per quanto riguarda l’operatività di questa piattaforma: “Agenas ci sta lavorando, a breve sarà attiva”. Si era detto: terremo aperti più a lungo studi medici e laboratori rendendoli operativi anche nelle ore serali e nei fine settimane. Succederà davvero: “Si. E speriamo che avendo aumentato i compensi per tutte le ore di straordinario degli operatori sanitari che accetteranno di lavorare di più, l’adesione sia massiccia in modo, appunto, da potere incrementare le prestazioni e abbattere le liste di attesa”.
Arriveranno infermieri dall’India: la carenza è mondiale
Il ministro si sofferma infine sul tentativo di trovare infermieri in paesi stranieri come l’India: “Ci stiamo lavorando con la federazione nazionale dell’ordine professionale degli infermieri. La carenza degli infermieri è un problema mondiale e riguarda non solo l’Italia, ma tutti i Paesi occidentali. Noi vogliamo avere subito infermieri che vengono da fuori perché in Italia non li abbiamo, insieme all’Ordine però vogliamo rivalutare questa professione dando maggiori gratificazioni economiche ma anche prospettive di carriera e professionali”, conclude Schillaci.
Si deve fare come ai piloti militari italiani, per mantenere il brevetto devi lavorare per aeronautica almeno 10 anni poi puoi transitare al civile. Cosi per i medici e infermieri che studiano in italia e dopo emigrano dove li pagano di più
Spero non mi sia sfuggito nulla, ma non ho visto investimenti, cifre per sostenere le spese. Si parla di far lavorare medici infermieri anche sabato è domenica. Per non farla lunga, ci vuole personale e soldi per pagarli.il reclutamento di infermieri indiani, chi controlla se gli studi equivalgono alle nostr università, oppure gli assumiamo per fare numeri per poi pagarli un bianco e un nero. Medici e infermieri in Italia ci sono, solo che dal pubblico venne nelle strutture private, che nascono ogni giorno di nuove e il personale viene trattato e pagato adeguatamente. Inoltre si capisce che si punta sul privato e piano piano cederanno anche le varie strutture pubbliche, come è già successo. Credo che sia una politica che ci porta sempre più al privato, quindi a pagamento e allo stesso tempo ci obbligheranno ad assicurarsi per accedere alle cure.