Riva del Garda, tragico epilogo per i due ucraini scomparsi: mamma e figlio ritrovati morti
Tragico epilogo a Riva del Garda, dove da ieri si cercava una coppia di mamma e figlio ucraini che erano scomparsi in prossimità del lago. Il cadavere di Alex Olexi di 19 anni è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco permanenti di Trento a 18 metri di profondità dopo diverse ore di ricerca tra Punta Lido e spiaggia dei Sabbioni a Riva di Garda. Il giovane era scomparso dalla giornata di ieri assieme alla mamma Hanna Shatratska di 56 anni, anche lei trovata esamine dai soccorritori.
Le ricerche su Riva del Garda iniziate ieri
A lanciare l’allarme ieri era stato il compagno della donna, preoccupato perché non aveva visto rientrare i due dopo una giornata passata al lago. Le ricerche si erano concentrate nella zona tra Punta Lido e la Spiaggia dei Sabbioni. Madre e figlio, di origine ucraina ma residenti a Rovereto, sarebbero stati avvistati dalle telecamere verso le 11.20. Da quel momento non si avevano avuto più notizie di loro. Sul posto erano al lavoro i carabinieri della compagnia di Riva del Garda, la Guardia costiera, i vigili del fuoco di Riva del Garda con i sub del Corpo permanente dei vigili del fuoco e la polizia di Stato.
In un mese mezzo venti decessi nei fiumi per annegamento
“Solo nel periodo che va dall’1 giugno al 17 luglio si contano già 20 cadaveri rinvenuti nei fiumi e nei laghi italiani, poco meno di una vittima ogni 2 giorni“. E’ il dato evidenziato dalla Società italiana di medicina ambientale (Sima), a commento del caso di mamma e figlio scomparsi sul Lago di Garda. Gli esperti chiedono più prevenzione e più controlli sul territorio, anche con divieti.
“Laghi e fiumi nascondono insidie”
“Le acque interne di fiumi e laghi possono nascondere grandi insidie – afferma il presidente Sima(Società italiana di medicina ambientale), Alessandro Miani – Da un lato mulinelli d’acqua e correnti nei fiumi, dall’altro fondali improvvisamente profondi dei laghi e difficoltà a risalire a riva, quando questa è rocciosa, causata da alghe adese alla pietra che la rendono scivolosa. I numeri sui decessi ci dicono che serve più prevenzione in Italia, promuovendo nella popolazione una maggiore consapevolezza circa le norme base di sicurezza e incrementando controlli e divieti. Ogni anno nel mondo 236mila persone muoiono per annegamento. Gli incidenti avvengono in mare aperto, nei fiumi, ma anche in piscine alte pochi centimetri e nelle vasche da bagno di casa. Le vittime più frequenti, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, sono i bambini tra 1 e 4 anni, seguiti da quelli di età compresa tra 5 e 9 anni.