Riforma della giustizia, Sisto (FI) è certo: “Arriveremo anche alla separazione delle carriere”
“Abbiamo mantenuto l’impegno assunto in campagna elettorale, dare il via ad interventi sulla giustizia tesi a garantire l’efficienza del sistema, senza mai penalizzare le garanzie. E siamo solo all’inizio. Oltre al plauso a Carlo Nordio, è giusto riconoscere in Silvio Berlusconi l’infaticabile difensore del garantismo, e attribuire a Antonio Tajani il merito di averne raccolto felicemente il testimone”. Così, in una intervista al Riformista, il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, che poi sulla separazione delle carriere osserva: “Per noi di Forza Italia è la riforma delle riforme, tanto antica (la propugnava anche Matteotti nel 1911) da essere il futuro, per una giustizia davvero giusta. La scelta del Governo di ‘metterci la faccia’ la dice tutta sulla generale percezione della decisività della riforma. Il testo è appena giunto nelle mani di Nazario Pagano, capace presidente della prima Commissione Affari costituzionali alla Camera, e presto sarà posto all’ordine del giorno e trattato. I tempi? Saranno quelli necessari perché questa legislatura sia, finalmente, quella giusta”.
La riforma della giustizia prosegue, dice Sisto
In un’intervista al Giornale il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, parla anche delle novità riguardanti l’avviso di garanzia osserva: “Diciamo sempre che l’informazione di garanzia è a tutela dell’indagato, ma sappiamo bene che oggi troppe volte non è così. Il processo mediatico distrugge vite e reputazioni ancora prima di arrivare all’eventuale dibattimento. La prima protezione non può che essere la riservatezza. E lo stesso principio, principio di civiltà come ci insegnava Silvio Berlusconi e come ripete oggi Antonio Tajani, vale per le intercettazioni. No alla pubblicazione indiscriminata, ancor più no alla trascrizione dei dialoghi che mettono in mezzo un terzo soggetto non indagato. È la grande lezione del garantismo. Il rispetto dei diritti di tutti”.