Raid israeliano a Teheran: ucciso il capo di Hamas: L’Iran: “Pagheranno”, Mosca: “Inaccettabile”
Il Medioriente è una polveriera. Dopo il raid israeliano contro il Libano nel quale è stato colpito il numero due di Hezbollah, a Teheran è stato ucciso il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che si trovava nella capitale per l’insediamento del nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Lo ha confermato Hamas in una nota, nella quale denuncia che Haniyeh è stato assassinato “in un codardo attacco sionista, che non resterà senza risposta”. Haniyeh era capo dell’ufficio politico di Hamas dal 2017. È stato primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese dal 2006 al 2007 e capo dell’amministrazione della Striscia di Gaza dal 2014 al 2017.
Escalation in Medioriente, ucciso il capo di Hamas Haniyeh
L’uccisione del leader politico dell’organizzazione è “un atto vile che non resterà impunito”, ha detto l’esponente di Hamas Musa Abu Marzouk, in dichiarazioni rilanciate da al-Jazeera. Haniyeh, che viveva in esilio a Doha, è stato ucciso nella sua residenza a Teheran insieme a una sua guardia del corpo. Ieri nella capitale iraniana, oltre ad aver incontrato Pezeshkian, il leader di Hamas aveva visto l’ayatollah Ali Khamenei. Il missile utilizzato sarebbe stato lanciato da un altro Paese, scrive il sito di notizie libanese al Mayadeen, vicino a Hezbollah. In giornata si terrà una riunione d’emergenza della Commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del Parlamento iraniano, come riporta l’agenzia iraniana Mehr.
Hamas: un atto codardo, risponderemo
L’assassinio arriva in un momento molto difficile per il Medio Oriente, con l’escalation degli scontri tra Israele e Hezbollah che minacciano di espandersi in una guerra regionale più ampia e mentre Hamas combatte l’esercito israeliano a Gaza. Il leader dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, ha condannato l’attacco parlando di un “atto codardo e uno sviluppo pericoloso” e invitando i palestinesi “a unirsi, essere pazienti di fronte all’occupazione israeliana”. ” Niente più accordi immaginari di ‘pace/resa’, niente più pietà per questi figli della morte. Il pugno di ferro che li colpirà è quello che porterà pace e un po’ di conforto e rafforzerà la nostra capacità di vivere in pace con coloro che desiderano la pace”. Gli Hezbollah libanesi sottolineano che la morte del capo politico di Hamas “aumenterà la determinazione dei combattenti della resistenza”.
Iran: rafforzato il rapporto con la Repubblica islamica e la Palestina
L’Iran promette vendetta. “Il martirio di Haniyeh rafforzerà il legame profondo e indissolubile tra la Repubblica Islamica dell’Iran, la cara Palestina e la resistenza”. Così il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, in dichiarazioni riportate dall’agenzia iraniana Mehr. Anche Mosca si schiera: “L’uccisione del leader politico di Hamas, è un omicidio politico assolutamente inaccettabile. Che porterà a un’ulteriore escalation delle tensioni”. Così il viceministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov. Intanto in Israele è stato deciso di chiudere lo spazio aereo da Hadera verso nord a causa delle “tensioni”. Lo riferisce il Jerusalem Post, che rilancia notizie di Maariv. Regolare, invece, al momento l’operatività dell’aeroporto internazionale di Tel Aviv, il Ben Gurion.