Monza, tunisini occupano la casa di un giovane disabile e la trasformano in una centrale di spaccio
Orrore a Monza, dove un ragazzo disabile è stato praticamente sequestrato nella sua abitazione da un gruppo di tunisini che si sono impossessati della sua casa trasformandola in una centrale per lo spaccio di stupefacenti. Poco dopo la mezzanotte di martedì scorso alla centrale operativa della questura di Monza e della Brianza, come riportato da Il Giornale, è arrivata una chiamata: al telefono un cittadino brianzolo che ha chiesto aiuto agli uomini in divisa, denunciando la presenza dei tunisini all’interno della sua abitazione. Un appello disperato, visto che fino a quel momento non era riuscito a risolvere la questione in altre maniere.
La storia dell’orrore: il ragazzo derubato dalla pensione e privato del cibo
Una storia di fragilità e dipendenza che ha visto un ragazzo disabile vittima di un gruppo di tunisini. Gli extracomunitari hanno sfruttato le sue condizioni fino a impadronirsi della sua vita. Con il passare dei giorni il tutto è degenerato: sono entrati nella sua casa e hanno dato sfogo alla loro cattiveria, sottraendo al ragazzo la pensione di invalidità e addirittura privandolo del cibo. Un quadro non più tollerabile, ma grazie all’intervento della polizia di Stato è arrivata finalmente la parola fine.
Un gruppo di spacciatori senza scrupoli
La storia è andata avanti per mesi, per troppo tempo. Così l’uomo si è armato di coraggio e si è rivolto alla polizia per uscire dall’incubo. A quel punto gli agenti si sono messi in contatto con la vittima e hanno stabilito un piano di azione, concordando una modalità per entrare nella casa senza fargli correre alcun pericolo. I poliziotti hanno fatto irruzione nell’appartamento e hanno bloccato i componenti del gruppo. Uno di loro inizialmente si è scagliato contro un uomo in divisa e ha tentato la fuga, mentre un altro ha svuotato diversi involucri contenenti sostanze stupefacenti.
I tunisini finiti in carcere
La polizia ha arrestato i quattro componenti della banda che ora sono in carcere con l’accusa di spaccio di stupefacenti, minacce, sequestro di persona, furto e altri possibili ipotesi di reato che saranno vagliati dal Gip.