Omicidio Cecchettin, al via il 23 settembre il processo a Filippo Turetta: nessuna perizia psichiatrica

15 Lug 2024 17:12 - di Antonio Nicolò
omicidio Cecchettin

L’omicidio Cecchettin arriva a una svolta. E’ stata fissata al prossimo 23 settembre la prima udienza del processo che vedrà alla sbarra, davanti ai giudici della corte d’Assise di Venezia, Filippo Turetta , accusato dell’omicidio aggravato dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. La difesa dell’indagato, l’avvocato Giovanni Caruso, aveva rinunciato all’udienza preliminare – in calendario oggi – spiegando la scelta come conseguenza di un “percorso di maturazione personale” dell’ex studente e annunciando che non verrà chiesto neppure la perizia psichiatrica – che potrebbe essere imposta direttamente dai giudici – in modo che la giustizia “affronti il ​​proprio corso nei tempi più rapidi possibili e nell’interesse di tutti”. L’accusa, formulata dal Pm Andrea Petroni, è di omicidio volontario, aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking.

L’omicidio Cecchettin

L’omicidio di Giulia Cecchettin è avvenuto  l’11 novembre 2023. L’uccisione della studentessa di 22 anni da parte del suo ex fidanzato Filippo Turetta suscitò notevole indignazione, generando manifestazioni pubbliche e stimolando un vasto dibattito sul tema del femminicidio. Il 18 novembre 2023 una squadra cinofila della protezione civile del Friuli-Venezia Giulia individuò il cadavere di Giulia adagiato in un anfratto roccioso nel bosco, ricoperto da sacchi di plastica neri e con a fianco numerosi oggetti. Le indagini condotte dai Carabinieri hanno evidenziato che la ragazza era stata colpita con numerose coltellate alla testa e al collo e che, di conseguenza, era morta per dissanguamento.

Turetta e le strategie della difesa

Filippo Turetta ha scelto di andare direttamente a processo senza passare dal vaglio dell’udienza preliminare. Una strategia, compreso quella di non chiedere la perizia psichiatrica, che potrebbe preludere ad altro e cioè a puntare che sia la stessa Corte di Assise a nominare un perito di ufficio. Se sarà accertata la premeditazione(elemento chiave) sarà difficile per il giovane vitare la pena massima.

“Se non ci laureiamo insieme è finita”

Giulia fu uccisa poco prima di laurearsi e la data non sembra essere stata scelta a caso. Filippo le inviò una serie di messaggi whatsapp in cui le disse testualmente: “Se non ci laureiamo insieme è finita”. Dopo l’omicidio i ragazzo fuggì e venne ritrovato e arrestato in Germania.

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *