Laurea alla memoria a Giulia Cecchettin. Il papà: “Manchi più dell’ossigeno” (video)

2 Feb 2024 15:12 - di Agnese Russo
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“Giulia era un primo violino, ossia un punto di riferimento per noi che facciamo lezione”. Con queste parole la rettrice Daniela Mapelli ha ricordato la figura di Giulia Cecchettin, durante la cerimonia con la quale l’Università di Padova ha conferito la laurea alla memoria alla studentessa di 22 anni, uccisa l’11 novembre dall’ex fidanzato, Filippo Turetta, proprio alla vigilia della discussione della tesi in Ingegneria biomedica.

Il ricordo della rettrice dell’Università di Padova

“Giulia era una figlia, una sorella, un’amica preziosa, una ragazza dolce, ma decisa nel raggiungere i propri obiettivi. Giulia aveva già chiaro le cose che contano: ha saputo affrontare le difficoltà che la vita ti mette di fronte, ha sostenuto 11 esami dopo la morte della mamma, aveva scritto una tesi brillante, era pronta a questo giorno, uno di quelli che si ricordano”, ha ricordato ancora Mapelli, rivolgendosi a Giulia come alla “nostra dottoressa” e sottolineando che la ragazza “è stata vittima di una violenza che fa ancora più paura perché non sappiamo decifrarla”, perché nasce in “un contesto di ‘normalità’. Una violenza – ha avvertito ancora la rettrice – che richiede una risposta corale”.

La commozione alla cerimonia per il conferimento della laurea alla memoria a Giulia Cecchettin

La cerimonia si è svolta in un’Aula magna gremitissima, che ha fatto sentire tutto il proprio affetto al papà e alla sorella di Giulia, Gino ed Elena Cecchettin, e nella quale era presenti, tra le autorità, anche il ministro dell’Università Anna Maria Bernini, che ha “portato l’abbraccio di tutto il governo” e il sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti, per la quale “festeggiare Giulia e la sua laurea è anche un modo per celebrare la sua vita”. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha poi mandato una lettera nella quale ha sottolineato che “in questo giorno, Giulia riacquista di nuovo la sua voce, quello che le è stata portata via in modo crudele”.

Il senso della laurea alla memoria nelle parole di Gino Cecchttin

“Io non riesco ad essere felice, il conferimento di laurea che avevo in mente fino a poche settimane fa aveva come protagonista una ragazza stupenda che non vedeva l’ora di indossare la sua meritata corona d’alloro”, ha detto Gino Cecchettin. “Non vi nascondo che mi sono chiesto più volte se avesse senso questa cerimonia”, ha aggiunto, ringraziando poi il ministro Bernini e i vertici dell’Ateneo per una cerimonia “speciale e significativa”. Poi, dopo gli interrogativi, “come sempre la risposta mi viene quando penso alla mia amata Giulia: onorare nel migliore dei modi la conclusione del sua percorso accademico penso sia un atto d’amore nei suo confronti”, ha spiegato Gino Cecchettin, che nel corso del suo intervento ha rivolto parole commoventi direttamente alla figlia.

La lettera del papà alla figlia scomparsa: “Manchi più dell’ossigeno”

“Cara Giulia, mentre ti parlo di immagino di fronte a me, con il tuo sorriso leggero anche se lontana, troppo lontana. Mai avrei pensato di trovarmi qui con cuore trafitto a piangere la tua assenza in una cerimonia in tuo onore”, ha detto, ripercorrendo le tappe dell’impegno della figlia e gli aspetti luminosi del suo carattere, il suo essere una persona “speciale”. “Hai provocato uno squarcio nelle nostre coscienze e nella mia per primo. Ero fiducioso che avresti fatto grandi cose, ma non mi rendevo conto di che gigante tu fossi”, ha proseguito, promettendo che “farò il possibile perché il tuo nome e il tuo esempio di vita possano spingere le persone a riflettere sull’importanza dell’empatia e della solidarietà che tu nella tua semplicità hai incarnato in modo esemplare”. “Mi manchi, ci manchi più dell’ossigeno, grazie per aver condiviso con noi il tuo calore e la tua umanità. Sarai per sempre nel mio cuore e di chi ti ha amato e conosciuto”, ha concluso il papà di Giulia.

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