Israele, i capi di Mossad e Shin Bet si incontrano a Doha: negoziato difficile, ma c’è un cambio di direzione
Dopo un primo ok arrivato nei giorni scorsi da Hamas al piano di Biden per il cessate il fuoco, il dialogo sui negoziati prosegue in Qatar. Proprio oggi il capo del Mossad David Barnea, e il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, saranno oggi, 10 luglio, a Doha per riprendere l’esile filo degli accordi finalizzati al raggiungimento di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, che permetta la liberazione degli ostaggi ancora nell’enclave palestinese nelle mani dei miliziani palestinesi.
Israele e Hamas, a Doha riprende il negoziato: il flebile filo di un accordo
Lo riporta, tra gli altri, l’emittente israeliana N12 citando una propria fonte ben informata. Secondo la quale «si tratta di un negoziato complesso e difficile. Le notizie che arrivano dall’Egitto su progressi significativi sono premature: ma c’è un cambio di direzione». Quindi, se «ci sono questioni ancora difficili da risolvere», allo stesso tempo c’è «un desiderio genuino di portare avanti un accordo. E di metterlo sul tavolo», prosegue la fonte.
Si cerca di ridurre le distanze nei punti su cui non c’è ancora accordo tra le parti
Israele, negoziato a Doha: il nodo ostaggi e la rinuncia da parte di Hamas al cessate il fuoco permanente
Le parti discuteranno le linee generali concordate in linea di principio, tra cui la suddivisione in categorie per la liberazione degli ostaggi e la decisione di Hamas di rinunciare al cessate il fuoco permanente. Inoltre, si cercherà di raggiungere un accordo su questioni su cui non è stato ancora raggiunto, spiega N12. E non sono poche… Dopo i colloqui, allora, è previsto l’inizio di un percorso negoziale che si svolgerà in una seconda fase tra Il Cairo e Doha.
L’attacco alla scuola dell’Unrwa
Intanto, in base a quanto riferisce il Times of Israel, non si placano le polemiche per l’attacco sferrato da Israele a una scuola gestita dall’Unrwa. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato di aver attaccato l’edificio nel campo profughi di Nuseirat, che ospitava sfollati al centro della Striscia di Gaza. Affermando che la struttura era utilizzata dagli agenti di Hamas come centro di comando. E che, nonostante nell’attacco ci siano stati almeno 25 morti e molti feriti, prima di colpire la scuola al-Jaouni, l’Idf afferma di aver adottato «molte misure» per ridurre al minimo i danni ai civili.