Gran Bretagna al voto: tutto si gioca sui numeri della vittoria. Sunak non dà per scontato l’esito. Il laburista Starmer al contrattacco
Ci siamo: Gran Bretagna al voto: e tra sondaggi e controaccuse, è duello a colpi di dichiarazioni tra Sunak e Starmer. Urne aperte a partire dalle 7 (le 8 in Italia) e fino alle 22 di oggi per le elezioni che – almeno stando ai sondaggi – potrebbero vedere la vittoria di peso del Partito laburista dopo ben 14 anni. Sono 48,7 milioni i cittadini britannici chiamati al voto, distribuiti in tutti i Paesi del Commonwealth.
Il premier Rishi Sunak, che aveva sorpreso tutti, suoi ministri compresi, annunciando le elezioni per il 4 luglio invece che in autunno l’agenda politica prevedeva, stando alle notizie che arrivano da oltre Manica sembra destinato a perdere la scommessa più ardita della sua fulminante carriera politica. nonostante anche nelle ultime ore abbia ribadito che «queste elezioni non sono un referendum sul passato, ma sono un voto per il futuro», analisi del voto e sondaggi insistono a ripetere quanto possa essere ardua l’impresa n cui si sta cimentando in questa delicata fase del dopo Brexit.
Gran Bretagna al voto: duello a colpi di dichiarazioni tra Sunak e Starmer
«Naturalmente…sono il leader del partito», ha rilanciato intanto il premier britannico Rishi Sunak, che alla vigilia del voto ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se si assumerà la piena responsabilità dell’esito delle elezioni, dando ormai per certa la sconfitta dei conservatori. Un esito annunciato e rilanciato a più riprese nell’ultimo periodo nel Regno unito, che il primo ministro non vuole dare invece per così scontato come sembra: «Molte persone vogliono dire che la conclusione è prevista, io non ho questo approccio», ha sottolineato Sunak – primo ministro dell’ottobre del 2022 e ultimo dei cinque premier conservatori che si sono succeduti a Downing Street dall’approvazione della Brexit nel 2016 – che ha puntato la campagna elettorale anche ad esortare a non dare al Labour di Keir Starmer «l’assegno in bianco» che riceverebbe da una super maggioranza ai Comuni.
Sunak contro sondaggi e previsioni. Starmer esorta gli elettori al voto: l’incognita è sui numeri
E allora vediamole queste previsioni annunciate e sostenute dalla matematica percentuale dei sondaggi. Nel Parlamento uscente i laburisti erano 206, ma secondo le recenti proiezioni nazionali del Guardian con il voto di oggi potrebbero infatti arrivare ad avere 424 dei 650 seggi dei Comuni, molto più dei 326 richiesti per avere la maggioranza. Non solo. Sulla misurazione delle distanze tra gli schieramenti in campo, gli ultimi sondaggi danno i conservatori non solo indietro di 20 punti rispetto ai laburisti – il 18% contro il 38% –. Ma anche su posizioni arretrate – secondo alcuni rilevamenti – rispetto a Reform Uk, il nuovo volto della destra targato Brexit Party di Nigel Farage.
Sunak non dà per scontato l’esito, il leader laburista Starmer al contrattacco
E se Sunak lancia l’allerta, intanto dal canto suo il leader laburista Starmer contrattacca. Per esempio, lamentando come alla vigilia del voto sottolineare come, ancora prima dell’apertura delle urne, il Labour incasserà una vittoria a valanga, in realtà sarebbe una “disperata” strategia dell’ultima ora dei Tories per «cercare di convincere le persone a non andare a votare». Starmer ha infatti accusato senza mezzi termini gli avversari di tentativi di «soppressione del voto», commentando le parole del ministro conservatore Mel Stride che ha detto che c’è «un’alta probabilità» che il Labour alle elezioni ottenga la più ampia maggioranza della storia moderna, dopo che sono settimane che i conservatori lanciano moniti sui rischi di una «super maggioranza».
Regno Unito, al via una battaglia all’ultimo voto e all’ultima dichiarazione…
Intervistato dalla Bbc, Stride ha lanciato l’allarme sul «tipo di opposizione e controllo del governo potremmo avere». «Questa è veramente soppressione del voto», ha replicato Stammer accusando Stride di «tentare di far rimanere le persone a casa invece di andare a votare». «Se volete il cambiamento dovete votarlo – ha insistito facendo campagna elettorale nel Carmarthenshire –. So che ci sono distretti in bilico nel Paese, non do nulla per scontato, rispetto gli elettori e dobbiamo conquistarci ogni voto fino alle 10 di sera». Ma nella guerra delle dichiarazioni e delle controaccuse, la battaglia all’ultimo voto è solo all’inizio…