Giffoni pare la festa dell’Unità, ma il patron Gubitosi fa la lagna e batte cassa. La replica: nel 2023 ha avuto quasi un milione
“Grande rispetto per le manifestazioni culturali ma quest’anno il Giffoni Film Festival più che un evento dedicato ai giovani si è trasformato nella più classica e nostalgica Festa dell’Unità, un palco dedicato ai giovani, si spera futuri elettori, prestato ai partiti del centrosinistra per le prove di alleanza in vista dei prossimi appuntamenti elettorali e per avviare la loro campagna elettorale contro il centrodestra”. Così Pino Bicchielli, vicepresidente di Noi Moderati alla Camera, dopo le parole del patron Claudio Gubitosi al termine della manifestazione.
“Come fanno sapere fonti del ministero della Cultura, al Festival di Giffoni – afferma Bicchielli in una nota – sono state erogate somme che sono arrivate fino a 950mila euro per l’anno 2023. Cifre importanti per una manifestazione che, quest’anno, ha prestato il fianco alla becera politica da mero spot elettorale, in pieno stile deluchiano – aggiunge il vicepresidente di Noi Moderati -. Non è un caso che il presidente della Regione Vincenzo De Luca abbia chiamato a raccolta i suoi fedelissimi esponenti della cultura per provare a contrastare, ma con scarsi risultati, il lavoro di buon governo che sta portando avanti il ministro Gennaro Sangiuliano. Un festival per ragazzi utilizzato per fare politica, dimenticando le sue origini: avvicinare il mondo dei giovani alla cultura. Era forse questo l’obiettivo finale?”, conclude.
L’attacco di Gubitosi a Sangiuliano: mi taglia i fondi perché sostengo De Luca
“Quest’anno, per la prima volta da quando esiste questo tipo di intervento, il ministero della Cultura ha inteso imporre un tetto pari a 400mila euro di contributo massimo erogabile”, ha attaccato il patron di Giffoni. “Fin qui nulla da eccepire – ha proseguito Gubitosi – se non fosse stato che la pubblicazione del bando c’è stata a luglio, a pochissimi giorni dall’inizio del festival, creandoci stupore ma soprattutto grande preoccupazione. A guardare le graduatorie degli ultimi anni sorge più di un sospetto. Quali sono i progetti che negli anni hanno superato i 250mila euro di contributo? Uno solo. E cioè Giffoni che nelle ultime cinque edizioni del bando, come detto, si è visto riconoscere un sostegno pari a quasi un milione di euro annui. Ecco perché non penso di sbagliare se definisco questo bando un bando punisci-Giffoni”.
Una scelta che Gubitosi attribuisce a motivi politici: “La mia responsabilità sarebbe stata quella di mettermi al fianco del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in riferimento al mancato trasferimento dei Fondi di Sviluppo e Coesione. Ecco, secondo alcuni, io sarei dovuto restare in silenzio piuttosto che mettere in luce, come ho fatto, le difficoltà ed i problemi che anche Giffoni poteva avere in seguito al mancato riparto delle risorse, rischiando, come è successo per tantissime altre attività, di chiudere”. “Avrei dovuto perciò tacere? Impossibile. Inaccettabile”, rivendica.
“Solo la Mostra del Cinema di Venezia ha avuto più risorse di Giffoni”
“In Italia ogniqualvolta si tenta di riformare e si toccano santuari e rendite di posizione si scatenano polemiche. Ma cambiare, quando sono in gioco i soldi dei cittadini, è necessario. Pensare a un intento politico e, peggio ancora punitivo, è una gigantesca falsità. Nulla di tutto questo: c’è stata solo la volontà di moralizzare e razionalizzare la spesa”. È quanto precisano fonti del ministero della Cultura in merito alla presa di posizione del fondatore del Festival di Giffoni, Claudio Gubitosi, che ha puntato il dito contro i tagli ai fondi.