Fassino è “sotto stress” per il profumo rubato: offre 500 euro per non andare a processo

31 Lug 2024 17:21 - di Maurizio Ferrini

Potrebbe concludersi entro pochi giorni l’imbarazzante caso della confezione di profumo pregiato da donna sottratto dall’esponente del Partito democratico, Piero Fassino all’interno di un duty free dell’aeroporto di Roma-Fiumicino il 27 marzo scorso.

Il legale dell’ex segretario dei Ds ed ex ministro della Giustizia, l’avvocato Fulvio Gianaria, ha presentato istanza al pubblico ministero di Civitavecchia, dopo che la stessa azienda di commercio presente nello scalo ha accettato, di risolvere il caso con il pagamento di una multa di 500 euro. Attualmente, l’istanza è al vaglio del giudice delle indagini preliminari. Nel caso venisse accolta, Fassino eviterà la citazione a giudizio e il conseguente imbarazzante processo con la inevitabile esposizione mediatica.

Fassino offre 500 euro per il profumo, l’avvocato: ne costava 130

“Estinguere il reato di tentato furto – ha spiegato all’ANSA l’avvocato Ginaria – con una riparazione pecuniaria è un istituto previsto dal codice e per noi non è una ammissione di colpa: tra l’affrontare nuovamente una manfrina con i giornalisti per un profumo, questa ci pare la cosa migliore, è una scelta dettata anche dalla volontà di togliere ulteriore stress al mio assistito che ha già scontato in anticipo”,

Fassino avrebbe rubato un profumo (una confezione di profumo Chanel da donna dal costo di 130 euro) a Fiumicino poco prima di partire per Stasburgo. Si è sempre giustificato dicendo che si era trattato di un equivoco e che la boccetta gli sarebbe scivolta nella tasca della giacca mentre cercava di rispondere al telefono. Tuttavia, i video delle telecamere di sorveglianza del negozio dell’aeroporto (acquisite dalla Polaria e in mano ai pm) sembrano confutare la sua tesi. Inoltre, la società che gestisce il Duty free ha deciso di denunciare Fassino, non tanto per il caso in sé, ma perché ci sarebbero dei precedenti. Sembra che l’ex ministro avesse sfidato la security del duty free con altri due presunti furti di profumi.

I precedenti: cinque video incastrano l’ex sindaco di Torino

In uno degli interrogatori, riportati da Repubblica una commessa dice: “Guardate che noi Fassino già a dicembre 2023 lo avevamo beccato che si era preso il profumo e lo aveva messo dentro al trolley, lo fermiamo e glielo facciamo notare, con lui che si giustificò dicendo che stava andando a pagare”. Una operazione che avrebbe tentato altre volte e ci sono video a documentarlo. Ecco perché i 500 euro sono un prezzo scontatissimo per l’ex leader della sinistra italiana.

Commenti

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  • gianni 1 Agosto 2024

    Fassino deve andare a processo come ci sarebbe andato un “vero povero” che avesse rubato un oggetto da regalare alla moglie non avendo possibilità economiche per comperarlo. Sarebbe una vergogna se Fassino non andasse a processo. Dov’è l’uguaglianza sociale tanto declamata dalla sinistra? Certi personaggi con prebende da 12/13.000 Euro al mese devono subire un trattamento giudiziario senza il minimo sconto.

  • aniello 1 Agosto 2024

    E’ sotto stress lui che di lavoro non si sa che fa ma in compenso prende un lauto e sostanzioso stipendio. E allora tutti quei lavoratori da poco più di mille euro al mese, che devono mantenere famiglia, auto, casa, servizi, e devono arrivare a fine mese come si sentono. Stressati è dire molto poco, arrabbiati SI. E quindi secondo teoria essendo stressato si puo rubare

  • aniello 1 Agosto 2024

    Non è il valore del profumo e i 500 euro offerti ma il gesto ed il reato commesso cioè: il furto.
    E non puoi evitare un processo per furto pagando i 500 euro e tutto torna come prima ed immacolato. Il furto va giudicato in tribunale e, se condannato, espiare la pena che possa essere pecuniaria o detentiva ma le responsabilità vanno attribuite come per tutti i comuni mortali.

  • Paolone 31 Luglio 2024

    E’ sotto stress… Gli è andata bene che non è di destra altrimenti stava agli arresti domiciliari da 70 giorni.

  • Lorenz 31 Luglio 2024

    Povero non ha mai ricevuto stipendi dallo stato. E i sinistonsi zitti