Dalla terza via al pugno chiuso: i 5Stelle entrano in Left ma “in prova” per 6 mesi. Che brutta fine

5 Lug 2024 14:55 - di Stefania Campitelli

Ce l’hanno fatta, ma che fatica e a quale prezzo. Dopo una lunga riunione del Bureau la delegazione dei 5Stelle a Strasburgo è stata accettata da Left, l’eurogruppo di estrema sinistra dove siede anche Avs. La grande famiglia rossa  che – parola di capogruppo – “rappresenta l’antifascismo, la lotta per i diritti dei lavoratori e persegue un’azione ambiziosa sul clima e si oppone all’austerità”.

Ue, Left accetta i 5Stelle ma con riserva

Dopo 5 anni senza un’abitazione e tante peregrinazioni con il cappello in mano alla ricerca di un gruppo parlamentare, i 5Stelle ora esultano. E glissano su un particolare non irrilevante: saranno in prova per sei mesi. Proprio così. I vertici di Left parlano di una ‘reciproca osservazione’ ma la verità è che non pochi colleghi hanno storto il naso per il passato governo 5Stelle insieme alla Lega. E lo stesso compagno Nicola Fratoianni (Avs è l’unico partito italiano in Left) frena. E non dimentica l’alleanza del partito contiano con Farage. “C’è bisogno di costruire un rapporto di fiducia. Rafforzare le nostre relazioni, verificare la nostra empatia reciproca”.

Fratoianni frena: dobbiamo verificare l’empatia

Insomma calma e gesso, il leader di Avs si dice contento, ma ribadisce  che “è una scelta che hanno fatto loro”. Difficile mandare giù il boccone dell’ex premier Conte che firmava con Salvini i decreti per fermare la Sea-Watch e oggi con il suo partito siede vicino a Carola Rackete. Ma sono cambiati, dice Fratoianni. “Il Movimento 5Stelle adesso ha una strategia completamente differente. Lo stesso Conte ha detto che quei decreti non li avrebbe rifatti”.

Aubry: sei mesi di osservazione reciproca

“Per confermare la convergenza politica, The Left e M5S hanno concordato di prendersi un periodo di sei mesi con reciproco status di osservatore. Siamo fiduciosi – si legge in una nota di Manon Aubry, copresidente della Sinistra – che collaboreremo in modo costruttivo”. E ancora: “Questa decisione è stata presa in accordo con i nostri amici italiani di Sinistra Italiana e abbiamo assicurato che il M5S si allineasse alla nostra posizione politica”. Voilà il dado è tratto. Addio ai grillini delle origini, quelli del vaffa, della terza via oltre la destra e la sinistra, quelli con la giugulare gonfia contro la ‘casta’ che volevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. Ora prestano fedeltà alla sinistra radicale dura e pura.

Conte: Saremo coerenti con i nostri elettori

Giuseppe Conte, che non si è mosso da Roma e non si è certo sperticato nelle trattative, si autoincensa. “The Left è il gruppo europeo che ci consente di combattere e di essere coerenti con i nostri elettori sulle tre battaglie più importanti per noi. Soluzione di pace del conflitto russo-ucraino, contrasto del patto di austerità che si abbatterà sui nostri conti pubblici e su tutta l’Europa. E una transizione ecologica coerente, efficiente e a misura dei cittadini e delle imprese”. Soddisfatto pure l’europarlamentare Mario Furore che annuncia baldanzoso l’ingresso in Left. Ma dietro la crociata contro le destre sovraniste si nascondono anche motivi più prosaici, a partire dall’accesso ai finanziamenti. “Con The Left questo sarà possibile perché avremo gli strumenti legislativi per realizzare il nostro programma, un’opportunità che nei Non Iscritti veniva fortemente limitata”.

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