Calenda dice no all’ammucchiata italiana: “Da Renzi a Salis contro le destre? Mi tiro fuori”
Calenda si tira fuori da ogni ipotesi di replica del modello ammucchiata francese pur di battere la destra di governo. In un’intervista a Il Giornale, il parlamentare e leader di Azione respinge l’idea di alleanze innaturali, come è accaduto in Francia, pur di sconfiggere il centrodestra.
Calenda: “No all’importazione di modelli esteri”
Nell’intervista, il segretario di Azione sottolinea che, “Queste ricorrenti discussioni sui modelli esteri da importare, che avvengono solo da noi, sono peggio che provinciali: sono ridicole. Parliamo di sistemi istituzionali diversissimi dai nostri, nulla di quel che succede in Francia o in Gran Bretagna è replicabile qui”.
“Melenchon sarà fatto fuori”
Calenda, analizzando il voto di domenica scorsa, dice che, “al secondo turno i francesi sono abituati a scegliere chi non vogliono, e non hanno voluto la destra lepenista. Chiarito questo, il ruolo del FP mi pare finito: per fare un governo che governi dovranno ovviamente tagliare le estreme alla Mélenchon, il cui programma economico porterebbe al default”.
“Rabbrividisco a pensare a un governo con Santoro, Schlein e Renzi”
Il segretario di Azione fa un’ipotesi di un governo dell’ammucchiata italiano, citando la foto di gruppo in Cassazione di alcuni leader dell’opposizione: “La prima cosa che mi è venuta in mente, guardandola, è stato l’ipotetico primo Consiglio dei ministri in cui Santoro, Schlein, Renzi e la Salis discutono di armi all’Ucraina o di politiche del lavoro: il caos totale. Perché quel tipo di ammucchiate non rappresentano nulla, se non un generico no a Meloni: bene, posso condividere che la destra stia governando male, ma qual è allora la proposta alternativa? Non c’è, perché in quella foto ognuno la pensa in maniera opposta agli altri su tutte le questioni fondamentali: politica internazionale, economia, infrastrutture, etc, che ci fai? Grazie, ma così io sto fuori, certo non vado in giro con Santoro che dice viva Putin”.
“A Meloni chiedo uno sforzo: la sinistra ha idee assurde sul piano finanziario”
Carlo Calenda lancia un appello a Giorgia Meloni e critica le impostazioni della sinistra sul piano finanziario: “Si deve partire da valori condivisi, atlantismo e europeismo, recuperare tutti la ragione e affrontare la fase difficilissima che ci sta davanti: guerre, Usa in crisi, Nato a rischio, grande instabilità finanziaria. Se non decidiamo di farlo noi, sarà la realtà a imporcelo. L’ho detto anche a Meloni: fai un discorso di verità sulla prossima sessione di bilancio e chiedi anche all’opposizione responsabilità: la contro-finanziaria 2023 del Pd costava 27 miliardi, quella Cgil 50. Il loro piano sanità era senza coperture. Così si marcia verso il dissesto”.