Bozzoli in fuga riappare nelle telecamere di un hotel di Maiorca: è la prima traccia concreta dalla sua sparizione

8 Lug 2024 19:53 - di Greta Paolucci
Bozzoli hotel Marbella

Dov’è Giacomo Bozzoli? Di sicuro gli investigatori impegnati nella caccia all’uomo non possono ancora rispondere alla domanda: ma almeno ora sanno dire dove può essere stato, grazie alla receptionist di un hotel di Marbella che ha riconosciuto il latitante in fuga nelle immagini delle telecamere interne della struttura. L’imprenditore, condannato all’ergastolo il 30 settembre 2022 in primo grado. Pena poi convalidata nel processo di secondo grado. E infine confermata dal verdetto definitivo della Cassazione di lunedì scorso, sembra essere sparito nel nulla. E di certo la testimonianza fitta di “non ricordo” resa dalla moglie dell’uomo, rientrata in Italia con il figlio, non ha contribuito a diradare sospetti e dubbi che avvolgono in una nebulosa la vicenda della fuga dell’uomo, su cui nei giorni si sono affastellate le più disparate ipotesi.

Bozzoli in fuga riappare in un video delle telecamere di un hotel di Marbella

Camuffato o meno. A bordo della sua Maserati o di un’altra vettura. Tra supposizioni e possibili depistaggi, ora sembra spuntare una certezza: Giacomo Bozzoli, riconosciuto da una receptionist di un hotel di Marbella il giorno prima del verdetto della Cassazione, comparirebbe in un video delle telecamere interne del resort, ripreso il 30 giugno. La polizia spagnola ha riferito alle autorità italiane di essere in possesso di quei preziosi fotogrammi, gli unici che dimostrerebbero un passaggio dell’uomo fin qui sparito dai radar, e dileguatosi nel vuoto pneumatico. Pertanto, la procura di Brescia, che attraverso una rogatoria ha chiesto l’acquisizione di quelle immagini, aspetta di visionare il filmato per confermare che si tratta proprio del 39enne bresciano.

Bozzoli, la receptionist dell’hotel di Marbella riconosce il latitante in fuga

Dunque, secondo quanto riferisce Giornale di Brescia – rilanciato da numerose testate – la receptionist della struttura ricettiva spagnola avrebbe individuato l’uomo in fuga – latitante ormai da una settimana – il giorno prima che venisse emessa la sentenza della Suprema Corte. E ora c’è la prova video, la prima prova concreta, che avvalora quella testimonianza e che stigmatizza il passaggio dell’uomo, latitante da una settimana, condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’imprenditore svanito nel nulla l’8 ottobre del 2015 all’interno della sua fonderia di Marcheno.

Tramite rogatoria, gli inquirenti italiani hanno chiesto di accedere al sistema di videosorveglianza dell’hotel

Un nuovo input alle indagini che fino ad oggi hanno potuto contare davvero su poco o niente, considerando che Giacomo Bozzoli ha avuto nove anni per organizzare la fuga e coprire le sue tracce. Proprio negli ultimi giorni, però, sono emersi alcuni elementi interessanti per ricostruire almeno in parte la fuga. Si sa, per esempio, che Bozzoli, insieme alla moglie e al figlio, si è diretto in auto prima in Francia. E poi in Spagna. Che avevano una prenotazione dal 20 al 30 giugno in un albergo di Marbella, nella provincia di Malaga, nel sud della Spagna. E ancora: che nella notte del 23 giugno hanno dormito a Cannes, in Costa Azzurra, dove la compagna avrebbe perso lo smartphone, l’unico che la coppia si era portata in viaggio.

Tutte le ipotesi sulla fuga e sulla possibile destinazione finale di Bozzoli

Nelle prime tappe delle indagini sulla fuga, infatti, i carabinieri hanno trovato il telefono di Bozzoli in un cassetto della sua villa di Soiano. Ma questa l’ultima notizia concreta che, a quanto emerso dai media in questi giorni, la moglie di Giacomo Bozzoli è riuscita a fornire. Perché poi la donna – che con i carabinieri ha sostenuto di aver appreso della sentenza della Cassazione «da internet» e di aver perso la lucidità proprio da quel momento a causa della tensione – non ha saputo rendere altri dettagli utili. Pertanto, non è ben chiaro cosa sia successo dopo: non si sa dove sia l’auto. Né, tanto meno, dove si trovi suo marito.

Il viaggio, i depistaggi, i “non ricordo” della moglie

E su questo si sprecano le ipotesi e le speculazioni. Secondo una delle più azzardate, di cui danno conto alcuni media, per esempio, la famiglia avrebbe allestito una articolata messa in scena per sviare gli investigatori e coprire la fuga di Bozzoli verso il Montenegro o l’Albania, nella direzione opposta rispetto alla Spagna. Secondo un’altra ipotesi, invece, forse più plausibile, il latitante Bozzoli sarebbe diretto in nave verso il Marocco, dove potrebbe far perdere le sue tracce più facilmente rispetto a quanto potrebbe qualora rimanesse nei confini europei. Per ora, comunque, ci si ferma qui.

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