Bozzoli in fuga, gli inquirenti ora seguono una pista: quella che porta a Capo Verde. Ecco perché
Giacomo Bozzoli in fuga sembra introvabile. E di certo le audizioni di moglie e figlio di 9 anni dell’imprenditore latitante da giorni non aiutano gli inquirenti nella caccia all’uomo in corso più serrata e indefessa che mai. Intanto, il giallo dell‘omicidio di Mario Bozzoli – titolare di una fonderia a Marcheno (Brescia) letteralmente sparito nel nulla dall’he l’8 ottobre 2015 e che gli inquirenti sospettarono da subito fosse stato ucciso nell’altoforno dell’azienda e che il responsabile fosse proprio il nipote Giacomo – cede il passo al mistero della fuga dell’imputato.
Il 39enne è accusato di omicidio premeditato e distruzione di cadavere, e condannato in via definitiva dalla Cassazione all’ergastolo. Ma che ha fatto perdere le sue tracce sparendo giorni prima della sentenza. E attualmente latitante in viaggio o al riparo in un nascondiglio sicuro. Una forsennata corsa alla latitanza preparata, si pensa ora, nei nove anni di processo e sentenze, e messa in atto a ridosso dell’ultimo verdetto.
Bozzoli in fuga è irreperibile: punta su Capo Verde? Gli inquirenti ascoltano il figlio in Procura
Dunque, mentre proseguono le indagini per rintracciare il 39enne Giacomo Bozzoli in fuga e si affastellano le ipotesi sulle destinazioni possibili, nella serata di ieri, a quanto apprende l’Adnkronos, il pm di Brescia ha ascoltato il figlio di Bozzoli, di nove anni. Il bimbo è stato accolto in Procura, in audizione protetta con il supporto di psicologi forensi. Ma, ancora una volta, anche questo ulteriore confronto non sarebbero emerse novità di rilievo dal colloquio col bambino, che era partito insieme con il padre e la madre, Antonella Colossi, per la vacanza a Marbella, in Spagna.
Le audizioni della moglie lacunose e incongruenti
Proprio a proposito dell’audizione della donna con gli inquirenti al lavoro sul caso si sono dovuti fermare ai «non ricordo», i «non so» della donna, risentita nelle scorse ore una seconda volta, quando i suoi vuoti e i suoi silenzi sono stati finanche più numerosi che non nel suo primo racconto. Antonella Colossi, compagna di Giacomo Bozzoli, è stata ascoltata in procura a Brescia come persona informata sui fatti. La donna era già stata sentita venerdì, al comando provinciale dei carabinieri, al suo ritorno da Marbella con il figlio. Poi nuovamente martedì (due giorni fa ndr), ma come segnalava anche Il Giorno sulla notizia, l’ultimo colloquio della donna con il procuratore aggiunto Nicola Serianni è stato un racconto ancora più lacunoso e incongruente. Antonella Colossi ha ripetuto di non sapere che strada abbia preso il suo compagno. E ha ribadito di essere certa della sua innocenza.
Bozzoli in fuga, le ricerche vanno avanti: gli inquirenti sulla pista che porta a Capo Verde
Intanto, tra dubbi e sospetti, silenzi e ipotesi, si fa strada l’ipotesi di una fuga in nave dell’imprenditore latitante verso le isole africane. Una meta dove non c’è trattato di estradizione. Giacomo Bozzoli, segnala tra gli altri il sito di Rainews24, «potrebbe essere fuggito a Capo Verde, arcipelago al largo del Senegal con una numerosa comunità italiana, ma senza trattati di estradizione con l’Europa». La pista acquista sempre più credibilità a ogni che passa. Un’ipotesi accreditata dagli inquirenti italiani e dall’Interpol, che dal 1° luglio danno la caccia al trentanovenne bresciano seguendo orme mimetizzate a orologeria. Cercando di estrapolare informazioni da silenzi e vuoti dai colloqui coi familiari dell’uomo in fuga. E sperando sempre e comunque anche in un “colpo di fortuna“…