Valentina Mira e il suo romanzo antifà fuori dalla sestina dello Strega: l’amichettismo stavolta non ha funzionato
Nella sestina finale non c’è. Valentina Mira, promossa tra i dodici semifinalisti del Premio Strega, non ha passato lo step successivo. Nella sestina finale il suo romanzetto antifà che liquida i morti di Acca Larenzia in modo sprezzante non compare. Eccoli, invece, i finalisti. La sestina è guidata da Donatella Di Pietrantonio, con 248 voti, con “L’età fragile” (Einaudi). Al secondo posto si è piazzato Dario Voltolini con “Invernale” (La nave di Teseo) con 243 voti. Terza classificata Chiara Valerio con “Chi dice e chi tace” (Sellerio) con 213 voti, seguita da Paolo Di Paolo con “Romanzo senza umani” (Feltrinelli) con 195 voti e Raffaella Romagnolo con “Aggiustare l’universo” (Mondadori) con 193 voti. In rappresentanza dei piccoli e medi editori è stato inserito Tommaso Giartosio con “Autobiogrammatica” (Minimum fax) con 126 voti.
Hanno espresso le proprie preferenze, tra voti singoli e voti collettivi, 626 votanti su 700 (pari all’89% degli aventi diritto): a quelli dei 400 Amici della domenica si aggiungono come di consueto 245 voti espressi da studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri selezionati da 35 Istituti italiani di cultura all’estero, 30 lettori forti scelti nel mondo delle professioni e dell’imprenditoria e 25 voti collettivi espressi da scuole, università e gruppi di lettura, tra cui i circoli costituiti presso le Biblioteche di Roma.
Questi i voti ottenuti dagli altri libri in gara: Antonella Lattanzi, “Cose che non si raccontano” (Einaudi), 153 voti; Daniele Rielli, “Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale” (Rizzoli), 146 voti; Adrián N. Bravi, “Adelaida” (Nutrimenti), 116 voti; Valentina Mira, “Dalla stessa parte mi troverai” (SEM), 101 voti; Melissa Panarello, “Storia dei miei soldi” (Bompiani), 79 voti; Sonia Aggio, “Nella stanza dell’imperatore” (Fazi), 65 voti.