I tromboni “trombati”: Renzi, Calenda, Vauro, l’antifà Raimo, il pro-migranti Bartolo, la sardina Cristallo…

10 Giu 2024 13:35 - di Lucio Meo

Il “trombato” più illustre a livelli europeo è un greco, uno dei tanti guru della sinistra mondiale che in Italia, per qualche anno, era stato l’icona dei “compagni” che si opponevano alla grande finanza speculativa orchestrata dalle destre plutocratiche nella grande congiura contro il mondo dei buoni e degli onesti, Yanis Varoufakis, ex ministro del governo di Tsipras, altro astro prematuramente crollato sul terreno della realtà. VaMera25, il partito fondato da Varoufakis, non è riuscito neanche a superare lo sbarramento del 3%, schiacciato dal partito conservatore di Nea Dimokratia, guidato dal premier Kyriakos Mitsotakis e membro del Partito popolare europeo, si conferma la principale forza del Paese con il 28,6% dei consensi.

I trombati in Italia, da Renzi a Santoro

I grandi trombati delle Europee sono fondamentalmente due, Matteo Renzi e Carlo Calenda, divisi e bocciati dalle urne, ma anche Emma Bonino, è rimasta fuori dal parlamento europeo con gli Stati Uniti d’Europa. Sotto la soglia del 4% anche Libertà, la neoformazione anti-sistema del leader di Sud Chiama Nord, Cateno De Luca. Non decolla, infine, Alternativa popolare di Stefano Bandecchi che ha ottenuto l’1,84 per cento dei voti. Nel partito di Michele Santoro, rimasto sotto l’asticella perfino del 2%, altro che 4, oltre al giornalista, restano a casa anche il vignettista Vauro, la  scrittrice ed editrice Ginevra Bompiani, il docente gramsciano Gianni Fresu, l’attore Paolo Rossi.

A sinistra fuori Raimo e Vauro

Fuori, a sinistra, anche lo scrittore e insegnante Christian Raimo, candidato alle elezioni europee con Avs e grande teorico dell’antifascismo militante e insultante. “Questa è la situazione, la situazione parziale, 9mila passa sezioni su più di 11mila, dello scrutinio in collegio centrale. Manca un bel pezzo di Roma città dove andrò bene probabilmente. Ho preso un sacco di voti, ma non sarò eletto, ma va bene così!”, ha scritto il candidato sul suo profilo Facebook ufficiale. Non ce l’ha fatta nemmeno la ex sardina Jasmine Cristallo, che è finita solo settima nelle liste Pd del sud. Fuori nel Pd pure Emanuele Fiano solo ottavo nelle liste Pd del Nord Ovest. A rischio anche l’ex sindaco di Lampedusa Pietro Bartolo, mentre a destra si segnala il flop di  Vittorio Sgarbi e Alessandra Mussolini,  Vincenzo Sofo, sul filo del rasoio anche Caterina Chinnici e Renata Polverini. Nella Lega, oltre a Claudio Borghi, restano fuori anche Roberto Cota, che con il Carroccio è stato presidente della Regione Piemonte, candidato con Forza Italia non ha ottenuto i voti necessari per andare a Strasburgo. Insufficienti le sue 6.828 preferenze di cui 6.531 in Lombardia. Così come è andata male a Marco Reguzzoni ex capogruppo della Lega Nord alla Camera

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