Trump, la profezia di Luttwak: “L’accanimento giudiziario lo favorisce nella corsa per la Casa Bianca”

1 Giu 2024 9:44 - di Redazione
Trump Luttwak

Trump vincerà la sua battaglia giudiziaria. “Questo accanimento lo favorisce nella corsa alla Casa Bianca”. E’ la profezia di Edward Luttwak, politologo e saggista statunitense che analizza quali potrebbero essere le ripercussioni della condanna dell’ex presidente Usa per il caso Stormy Daniels.

Luttwak: “Nella Corte di New York Trump viene considerato un mostro”

«Ci sarà un appello e sarà fatta chiarezza- dice intervistato dal Tempo- . Qui le decisioni arrivano presto. L’attività giudiziaria, poi, non interferisce con la campagna elettorale. Che a mio parere, invece, sarà aiutata da questo tentativo di utilizzare la legge per combattere l’avversario politico scomodo. Non dimentichiamo -aggiunge- che tale decisione arriva da una Corte molto particolare. Mi riferisco a quella di New York, dove, nei fatti, non ci sono repubblicani. Sono quaranta anni che non ci sono a quelle latitudini. Lì Trump viene considerato come un mostro. Ecco perché non mi meraviglia tutto questo polverone».

“Il processo gli farà riacquistare la fiducia degli americani”

Luttwak si spinge addirittura a considerare la circostanza della condanna una sorta di “assist” per battere Biden. «Assolutamente! A livello tecnico, Trump potrà continuare, senza alcun problema, il suo tour per gli Stati Uniti. Adesso non sarà più il carnefice, ma la vittima». Se Trump fosse eletto prima del pronunciamento dell’appello – analizza Luttwak- resterà in carica fino alla sua presidenza. Ci sono degli strumenti che glielo consentono. Il fatto che l’hanno trovato colpevole su tutto all’apparenza può sembrare un controsenso; ma nei fatti lo aiuterà politicamente e gli farà riacquistare la fiducia degli americani. Essendo alcune delle accuse molto deboli, è venuta fuori una chiara regia. Perché la Corte ha deciso di condannarlo su tutto e il contrario di tutto? Si è messa fuori gioco da sola. Nessuno la prenderà sul serio. Si può sbagliare per un qualsiasi cavillo, ma non per 34 capi d’imputazione», risponde il politologo al quotidiano diretto da Cerno.

“Con Berlusconi fu diverso. Da voi i processi durano vent’anni”

Il politologo smonta l’euforia de repubblicani. Sbagliano a sentirsi rafforzati da questa condanna di Trump: «Questo processo ha reso solo più sicuro il fronte repubblicano». Quando gli chiedono un paragone con i processi intentati a Silvio Berluscon i nel corso della sua parabola politica risponde netto che il paragone non regge: «Berlusconi aveva a che fare con la giustizia italiana, dove si possono rimandare i processi per venti anni».

L’anbalisi: “Se non scatena la piazza può tornare presidente”

Gli elettori potenziali di Trump si dividono in tre categorie, analizza Paola Tommasi sempre sul Tempo: “lo «zoccolo duro» trumpiano che lo vota anche quando dichiarato colpevole di reati penali, come in questo caso; un secondo sottogruppo lo vota perché comunque Joe Biden è peggio; una terza parte di elettori non gradisce Trump ma non si sente di votare il partito democratico”. Ma c’è una raccomandazione di fondo: non scatenare la piazza. “Se non scatena i suoi per le strade come a Washington il 6 gennaio 2021, Donald Trump diventa Presidente pure condannato- profetizza- . Se invece cede alle intemperanze, finisce per dare linfa alla campagna di Joe Biden”.

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