Sylos Labini porta l'”Inimitabile” Mazzini al Senato, oggi la piéce. La Russa: “Per lui prima c’era l’Italia, poi tutto il resto”

18 Giu 2024 17:41 - di Antonella Ambrosioni
Mazzini Senato

L’”inimitabile” Giuseppe Mazzini e la “doppia seduta” al Senato. Edoardo Sylos Labini, drammaturgo e giornalista, ha presentato alla Sala Nassirya di Palazzo Madama un suggestivo omaggio a uno dei nostri padri della Patria. Un’iniziativa nata dall’intesa tra il  Presidente del Senato Ignazio La Russa, l’autore Edoardo Sylos Labini;  il direttore generale del Teatro della Toscana Marco Giorgetti e l’artista Marco Lodola. Si tratta dello spettacolo che sarà messo in scena mercoledì sera , domani, alle ore 21 nel cortile di Sant’Ivo alla Sapienza: “Gli Inimitabili: Giuseppe Mazzini”. “Mazzini visse in un’epoca in cui era normale essere uomini di pensiero e di azione contemporaneamente”. Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa descrive il fondatore della Giovane Italia nella conferenza stampa di presentazione dello spettacolo.

L'”Inimitabile” Mazzini al Senato

Reduce dal successo di pubblico del lavoro televisivo sul grande italiano andato in onda su Rai3,  Sylos Labini , drammaturgo, regista, attore e scrittore, farà rivivere da par suo il Profeta e animatore del Risorgimento: esule per gran parte della vita, padre della Patria, ispiratore della Repubblica che avrebbe visto la luce 74anni dopo la sua morte. Un lavoro complesso. Giuseppe Mazzini viene ricordato con testi, video e immagini di repertorio, accompagnato in scena dalle musiche originali del maestro Sergio Colicchio. Un viaggio nella nostra storia risorgimentale che attraversa le Cinque Giornate di Milano, passando per la Repubblica Romana e per il lungo esilio in terra straniera; fino alla morte quasi solitaria. Lo spettacolo traccia il percorso umano e politico del patriota italiano.

Edoardo Sylos Labini, la piéce a Sant’Ivo alla Sapienza

Sylos Labini si è dedicato anima e corpo a questo allestimento. Incontri febbrili con lo scenografo Alessandro Chiti per preparare  la scena degli #Inimitabili, dove si muoverà il patriota Giuseppe Mazzini. Le prove con  Stella Gasparri, la “voce” dello spettacolo. Ha un metodo tutto suo – di grande impatto- nel portare in scena grandi figure che fanno parte del dna della nostra storia, dell’arte, delle lettere: testi, musica, immagini, valore evocativo della parola, curiosità. Tutto costituisce un sostrato emotivo che fa parte a pieno titolo della sua idea di drammaturgia. I successi teatrali lo testimoniano. Sarà suggestivo sentire risuonare nella bellezza del  cortile di Sant’Ivo alla Sapienza,al Senato, le parole del grande italiano selezionate nella piéce. Parole e scritti che infiammarono  gli animi di tanti giovani che si immolarono per la causa italiana. E che oggi ci restituiscono quell’amore, quella dedizione allo spirito di Patria che sono insegnamenti perenni.

“Una bellissima iniziativa presa con Edoardo– dice Marco Giorgetti, direttore del Teatro della Toscana durante la conferenza stampa –. Nel segno del recupero della storia e della tradizione. E della lingua, perché la lingua italiana è la nostra storia. Con Edoardo Sylos Labini e Angelo Crespi abbiamo messo in scena il racconto della passione per l’Italia”. Si tratta di un unicum.  “Non avevamo mai usato il cortile di Sant’Ivo alla Sapienza prima – spiega il presidente La Russa –. C’era stato un tentativo per la Festa della Mamma, ma era sfumato. Ora c’è Mazzini, e devo dire che lui, padre della Patria, e la celebrazione delle mamme stanno bene insieme come pilastri della nazione”.

Sylos Labini: “Per troppi anni ci siamno vergognati dei nostri padri nobili”

Una rappresentazione pop – spiega Edoardo Sylos Labini – prendendo spunto dalla “Luminosa” di Marco Lodola, presente in sala stampa, che fa parte dell’allestimento. “Lodola è un artista pop, e pop è il linguaggio che abbiamo deciso di usare per raccontare Mazzini e gli altri Inimitabili. Così noi li riportiamo, anzi li restituiamo agli italiani. Li restituiamo perché per troppi anni ci siamo vergognati dei nostri padri nobili, dei nostri grandi, della nostra storia”.

 

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