Scivolone di Bombardieri (Uil): attacca Calderone per la morte di Luana D’Orazio e sbaglia ministro
Bombardieri fa onore al suo cognome e lancia un attacco ingiustificato e volgare al ministro del lavoro, Marina Calderone. Sul tema dei morti sul lavoro, il segretario nazionale della Uil (ormai diventata più radicale della Cgil) ha attaccato personalmente il ministro per una drammatica vicenda peraltro risalente al periodo del governo Draghi, con parole che hanno scatenato la dura reazione da parte del centrodestra.
Le parole del segretario della Uil
Intervenendo insieme alla mamma di Luana D’Orazio, la giovane operaia morta tre anni fa a Prato, Pierpaolo Bombardieri aveva rilanciato le parole della mamma della giovane, chiedendo che, “il ministro Calderone dovrebbe venire a vivere a casa mia”. Dichiarazioni fatte proprie dal numero uno della Uil. E se le parole di una mamma addolorata possono essere giustificate, quelle di un sindacalista di livello nazionale sono gravi. Oltretutto all’epoca dei fatti Calderone non era ministro del lavoro (lo era Andrea Orlando) e sul tema della sicurezza e della lotta al caporalato l’intero governo sta investendo e sta predisponendo piani di intervento ancora più efficaci.
Foti: “Da Bombardieri parole inaccettabili, perché non attacca Orlando?”
Subito è arrivata la reazione del capogruppo di Fratelli d’Italia a Montecitorio, Tommaso Foti. “Sono gravissime le parole con cui il segretario della Uil Bombardieri , rilanciando ciò che ha detto la mamma di Luana D’Orazio, invita l’attuale ministro del Lavoro Calderone ad andare a vivere a casa della giovane donna tragicamente morta sul posto di lavoro tre anni fa. Mantenendo il massimo rispetto per le parole della madre di Luana-dice Foti-, dettate da un comprensibile dolore, non capiamo come possano essere riproposte dal rappresentante di un’organizzazione sindacale che punta il dito contro un’esponente dell’attuale governo”.
“Quella dei morti sul lavoro è una piaga drammatica-prosegue Tommaso Foti- che deve essere combattuta trasversalmente e non può essere risolta con una bacchetta magica da un ministro che si è insediato 18 mesi fa. Non era Marina Calderone ministro del lavoro quando la ragazza morì, ma lo era Andrea Orlando, sul quale non mi pare che Bombardieri abbia mai sparato cannonate. Il Governo Meloni ha assunto provvedimenti forti, quali la reintroduzione di reati a suo tempo declassati a mero illecito amministrativo, ha introdotto la patente a punti, ha sbloccato nuove assunzioni di ispettori del lavoro e carabinieri. Con il decreto legge agricoltura viene aumentato anche il contingente degli ispettori Inps e Inail. Mentre il Governo Meloni fa i fatti, Bombardieri lo bersaglia con campagne propagandistiche che diffondono odio. Andremo avanti per la nostra strada, lasciando il segretario generale Uil al suo destino di urlatore seriale”, la chiosa del presidente dei deputati di Fdi.
La Lega: “La Uil strumentalizza tragedie”
“Sono enormemente dispiaciuto che Pierpaolo Bombardieri utilizzi le tragedie dei morti sul lavoro, per continuare ad attaccare donne e uomini del Governo, addirittura aggiungendoci responsabilità anche per vicende che si sono verificate negli anni passati. Purtroppo, l’emergenza dei morti sul lavoro va avanti da troppi anni, e la morte di qualsiasi lavoratore è una sconfitta per tutti e quando dico tutti va, da chi ricopre ruoli istituzionali, fino a quelli sindacali. Credo sia doveroso evitare di strumentalizzare le tragedie, ma unirsi e cercare di invertire la rotta. Su queste battaglie non è ammissibile accettare tali dichiarazioni”. Lo dichiara il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, della Lega.
Forza Italia: “Toni assurdi da Bombardieri”
“I morti sul lavoro scuotono la coscienza di tutti e soprattutto di chi ha una responsabilità pubblica, perché bisogna fare di tutto per cancellare questa piaga. Tuttavia non si capisce perché proprio oggi il segretario della Uil, Bombardieri, si lancia in una polemica contro il ministro Calderone, fortemente impegnato sul fronte dei rischi che corrono i lavoratori, per un evento di cui la Calderone non ha una diretta responsabilità. Allora avrebbe dovuto polemizzare con il ministro del Lavoro dell’epoca di quella tragedia, che era un esponente del PD”, dice il senatore di Forza Italia, Dario Damiani.