Sangiuliano a Ercolano, puntiamo sul dna della nostra cultura. Non sono un ministro da ztl: la mia porta è sempre aperta

19 Giu 2024 16:05 - di Bianca Conte
Sangiuliano a Ercolano

Sangiuliano a Ercolano, presenzia alla riapertura dell’Antica Spiaggia all’interno del Parco Archeologico del comune napoletano. E intervenendo dal palco non manca di sottolineare bellezza e progettualità legata alla ricchezza dei nostri siti. Tesori archeologici e preziosissime testimonianze della storia come Pompei, Oplonti, Ercolano appunto, su cui, conferma il ministro, «noi stiamo lavorando tantissimo anche in termini di risorse», forti di una consapevolezza e di una propositivià senza precedenti. E allora: puntiamo su territori e dna della nostra cultura rilancia Sangiuliano, che nel ribadire intenzioni e programmi, sottolinea su di sè e sulla modalità di approccio ai lavori in corso: «Non sono un ministro radical chic da ztl. La mia porta è sempre aperta».

Sangiuliano a Ercolano per la riapertura dell’antica spiaggia cittadina

«Dobbiamo puntare sulla cultura, cioè sulla cultura come valore di promozione economica, perché tutte le indagini ci dicono che per effetto della globalizzazione sta aumentando il numero delle persone che viaggiano nel mondo e che viaggiando però sono viaggiatori di natura diversa, non c’è più il turista stanziale che andava a Rimini e stava due mesi sulla spiaggia, oggi le persone vogliono fare esperienze, vogliono con la mente divagare e ritrovare la loro storia, leggere il loro dna personale. E tutto questo aiuta, intercetta questa forte domanda globale». Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, durante il suo intervento dal palco alla riapertura dell’Antica Spiaggia di Ercolano, all’interno del Parco Archeologico del comune napoletano.

«Dobbiamo puntare sulla cultura come valore di promozione economica e nutrimento dell’anima»

«Quindi andiamo avanti, la porta del mio ministero è sempre aperta. Sapete quanto io sono presente sui territori, ma su tutti i territori. Perché io sono andato tante volte a Venezia. Sono stato tante volte a Firenze… Cioè non sono un ministro da Ztl, da radical chic: sono uno che esce dalla Ztl abitata da quel tipo antropologico (una parola creata dal grande scrittore Tom Wolfe nel romanzo Il Falò delle Vanità). E quindi mi piace essere fra la gente e lavorare per la gente», ha concluso il ministro.

Sangiuliano al Parco Ercolano: «È tra le aree archeologiche più importanti al mondo»

«Questo sito è stato enormemente riqualificato, sta diventando un gioiello, siamo all’interno forse dell’area archeologica più importante al mondo, o fra le più importanti del pianeta», ha ricordato il ministro Gennaro Sangiuliano a margine della riapertura dell’Antica Spiaggia di Ercolano, all’interno del Parco Archeologico del comune napoletano.

Aggiungendo a stretto giro: «Pompei, Oplonti, Ercolano, e noi stiamo lavorando tantissimo anche in termini di risorse. In legge di bilancio abbiamo stanziato nuove risorse per gli Scavi, c’è il tema dello Spolettificio dove dovrà nascere un polo museale, perché pensiamo che tutto ciò possa rappresentare anche una grande occasione di sviluppo socio-economico». Perché, spiega il ministro, «la cultura oltre a essere un alimento dello spirito che migliora la qualità della vita e il far stare meglio i cittadini, è anche un’occasione di sviluppo socio-economico per i nostri territori. E quindi lavoriamo alacremente affinché ciò avvenga».

Rifinanziati gli scavi per scovare nuovi tesori

E allora: «Stiamo lavorando a tantissimi progetti – ha confermato Sangiuliano da Ercolano –. In questo momento in legge di bilancio è scritto chiaro chiaro: andate a leggere sui siti ministeriali, che documentano come noi abbiamo rifinanziato gli scavi. Che ci sono cantieri come non mai attivi, che stanno facendo emergere nuovi tesori che alimentano l’attività degli studiosi. Pertanto, noi ci creiamo in tutto ciò nel creare. Raccordare. Potenziare questa area che anche l’Unesco ha riconosciuto di grande valore. E che è una delle più importanti aree archeologiche al mondo».

«Siamo convinti che tutto ciò rappresenterà un’occasione di sviluppo socio-economico», ha quindi sottolineato il ministro nel corso del suo intervento. «Negli anni 60, l’area napoletana era la terza area industriale della nostra nazione. Noi eravamo solo dopo Milano e Torino. Noi avevamo l’Italsider a Bagnoli; avevamo la Cirio; avevamo il Polo Olivetti di Pozzuoli che era un’eccellenza. E avevamo le aziende che gli americani avevano portato nel dopoguerra, come la Remington». E ancora. «Avevamo l’aerospaziale, avevamo la meccanica, avevamo una miriade di aziende che davano lavoro a 300 mila operai», ha ricordato Sangiuliano nella sua disamina.

«Poi all’improvviso, per errori che hanno nomi e cognomi ben precisi, tutto questo tessuto industriale è stato polverizzato. Certo, ci sono ancora tanti imprenditori che fanno delle cose molto interessanti… Allora, possiamo noi ricostruire un’industria pesante? No. Questo non è più possibile. E quindi dove dobbiamo puntare i nostri occhi e i nostri sforzi sulla cultura», ha concluso Sangiuliano. Sul nostro dna ricco e fecondo e sul lavoro di un ministro la cui porta, come ha ribadito oggi, è sempre aperta: a progetti e sulle infinite ricchezze dei nostri territori e della nostra storia.

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