Roma Pride, è gara a chi la spara più grossa: “Siamo oltre un milione”. Ma la polizia parla di 50mila

15 Giu 2024 19:09 - di Viola Longo
roma pride un milione

In occasione della 30esima edizione del Roma Pride organizzatori e politici che hanno partecipato non si sono risparmiati. Tra chi l’ha incoronata piazza della “resistenza” e chi ha riferito numeri – come dire- sorprendenti, l’impressione generale è che il corteo sia diventato una specie di gara a chi la sparava più grossa. E vai a capire se sia stato per l’entusiasmo o per l’affanno.

Gli organizzatori del Roma Pride: “Siamo oltre un milione”

“Siamo oltre un milione”, hanno proclamato gli organizzatori. Per chi abbia un minimo di confidenza con la piazza il numero di per sé era sufficiente a sollevare dei dubbi. Ci hanno pensato le forze dell’ordine a fugarli: al corteo, hanno spiegato, hanno partecipato circa 50mila persone.

Elly Schlein passa da Paola e Chiara a “Bella Ciao”

Anche passando al piano delle dichiarazioni e performance politiche l’effetto “boom” resta assicurato. Elly Schlein ha reiterato la fake, ormai ampiamente smentita, secondo cui la presidenza italiana avrebbe oscurato aborto e diritti Lgbt dal G7. Poi si è lanciata in balli e canti sul carro, passando agevolmente da Festival di Paola e Chiara a Bella Ciao, in cui si era già esibita lo scorso anno.

Zan parla di “piazza della resistenza” contro le “persecuzioni” della destra

Al suo fianco c’era Alessandro Zan, anche lui festante. È stato il deputato Pd a incoronare la piazza arcobaleno come “una delle piazze delle resistenze che si stanno mettendo in campo nel nostro Paese”. Soprattutto, però, ha sostenuto che “la destra di Giorgia Meloni si sta dimostrando sempre più eversiva sui diritti violando palesemente l’art. 3 della nostra Costituzione. È un dato ormai allarmante – ha aggiunto – che la destra stia perseguitando la comunità Lgbt+, le famiglie arcobaleno, ora anche l’attacco ai diritti delle donne…”.

L’eco di Laura Boldrini su diritti negati e “oscurantismo”

Sulla stessa linea anche Laura Boldrini: “Una manifestazione partecipatissima e colorata, che si oppone – ha detto l’ex presidente della Camera – ai tentativi di tornare indietro proprio sui diritti, come vorrebbe fare questo governo che anche ieri, al G7 ha voluto cancellare dal documento finale le parole aborto, orientamento sessuale e identità di genere, tentando così di cancellare anche i diritti stessi. Una prova di oscurantismo a cui questa piazza, oggi, dà una bellissima risposta di resistenza”.

Il mondo secondo Furfaro (che però sui numeri si mantiene più basso)

Marco Furfaro, poi, il G7 lo ha raccontato così: “Da una parte, Giorgia Meloni, la donna sola al comando che governa contro le donne, dentro a un resort a litigare con i Capi di Stato e di Governo più importanti del mondo, nel tentativo di affossare diritti acquisiti”. “Dall’altra – ha aggiunto – centinaia di migliaia di persone, di famiglie, a Roma per ribadire insieme che i diritti sono di tutti o sono un privilegio”. Da registrare che l’esponente Pd ha parlato di “centinaia di migliaia” di manifestanti e non di “oltre un milione”. Si resta ancora lontani dalla cifre delle forze dell’ordine, ma per lo meno lo scollamento dalla realtà si è ridotto.

Magi parte da Papa Francesco e finisce denunciando “l’omofobia di Stato”

Una menzione d’onore, infine, spetta a al segretario di +Europa Riccardo Magi, che ha chiarito il senso dello slogan del carro “Libera Frociaggine in Libero Stato”. Magi è partito spiegando che “abbiamo usato questa espressione infelice di Papa Francesco per mettere al centro la laicità dello Stato” e ha finito denunciando che “l’omofobia di Stato che sta portando avanti Giorgia Meloni dimostra che l’Italia non se la sta passando benissimo: governo e maggioranza hanno sdoganato l’omofobia di Stato”.

Qui il video di Elly Schlein sul carro del Roma Pride

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